Luca Di Carlo, l’avvocato del diavolo, sbarca all’Isola dei Famosi: “La vanità è il mio peccato preferito”

Ha difeso Ilona Staller, Michael Jackson e i familiari di Escobar: ora Luca Di Carlo si prepara all’Isola dei Famosi

Luca Di Carlo sarà uno dei prossimi concorrenti dell’Isola dei Famosi. L’avvocato del diavolo, soprannome con il quale è conosciuto, è già stato protagonista della passata edizione del reality show condotto da Ilary Blasi. In molti infatti ricorderanno le sue partecipazioni in studio e i suoi outfit che hanno conquistato migliaia di telespettatori. Nel corso della sua carriera, Luca Di Carlo è stato legale dei familiari di Pablo Escobar, Michael Jackson e si è poi legato in modo particolare ad Ilona Staller. Proprio per sostenere l’ex pornostar, l’avvocato aveva deciso di presenziare in studio durante la scorsa edizione dell’Isola dei Famosi. Ora sarà lui a partire verso l’Honduras e a mettersi in gioco con le spietate spiagge dove dovrà cercare di sopravvivere insieme ad altri naufraghi vip. Abbiamo raccolto le sue parole a poche settimane dall’inizio della sua avventura. Ecco cosa ci ha raccontato.

L’intervista all’avvocato del diavolo

Luca, cosa ti ha spinto a partecipare all’Isola dei Famosi? È la prima volta che un avvocato “famoso” entra in un reality.

La vanità. È il mio peccato preferito.

Sull’isola cercherai anche l’amore o attualmente sei già impegnato sentimentalmente?

Sono single, ma mi vedrei sposato con due donne (ride, ndr).

Durante la scorsa edizione dell’Isola dei Famosi aveva fatto scalpore un gossip che coinvolgeva te ed una “naufraga”. Cosa ci puoi rivelare su quel flirt?

Era mora e fidanzata, bionda e single (ride, ndr). Ricordo che il giorno dopo in hotel era un fuggi fuggi generale di voci.

Sei stato coinvolto anche nel processo che vedeva contrapposti Ilona Staller e Jeff Koons per la custodia del figlio. È stato un caso molto spinoso, come hai fatto a far scagionare Ilona?

Ho fatto riavere il figlio a Ilona Staller e l’ho fatta assolvere. Le vie del Signore sono infinite. Con Jeff Koons c’è stima reciproca, anche se l’artista più pagato non ha ancora saldato le mie parcelle.