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Attualità

L’Italia si risveglia senza Silvio Berlusconi (e senza più scuse)

Cosa resta dopo Silvio?

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Il regalo di Silvio l’onnipresente

“Colpa di Berlusconi”, “Menomale che Silvio c’è“. Frasi divenute cliché, luoghi comuni, certezze opposte vagamente fondate e ampiamente diffuse, scuse e sollievi, contrastanti illusioni, che da oggi perderanno tutte forza e senso. Il male d’Italia per molti, il suo più emblematico ed iconico rappresentante per altri, Silvio è stato spesso ridotto a questo ed ora che ha spento i riflettori ognuno, a modo suo, dovrà fare i conti con la perdita di uno di questi due salvagente.

L’Italia su misura di Silvio Berlusconi

Sorgente di vizi, problemi e àncora di salvezza, Berlusconi ha fornito a molti una scusa alla quale appigliarsi nei momenti di maggiore sconforto. Dolce distrazione mediatica e sportiva, sdoganatore di peccati e tabù prettamente italici, ma anche esportatore degli stessi nel mondo, Silvio ha diviso, ma ha concesso a tutti il lusso di allontanare da sé colpe, meriti e relativi pesi e sforzi. Ha costruito l’Italia a modo suo ed ora la lascia molto più simile a lui di quanto si potesse forse pensare, ma allo stesso tempo così improvvisamente diversa sin dal primo momento della sua assenza.

Politicamente, Silvio ha rappresentato una delle due alternative che il Paese ha sostanzialmente avuto per 30 anni. Schierato per metà con lui e per metà contro di lui, più che con altri rappresentanti, il popolo ha vissuto muovendosi sulla sua scia o avversandola, ma senza poterne fare davvero a meno. Così è successo con la televisione, perché tutto ciò che non è stato Rai è stato Mediaset, ovvero Silvio. Berlusconi l’onnipresente ha impregnato le trame del Paese talmente a fondo da illudere qualcuno di non averlo fatto, ma oggi è evidente che negli ultimi decenni c’è stata ben poca Italia priva di un riverbero berlusconiano.

Silvio, l’ultimo influencer

Chi l’ha odiato avrà un nemico in meno, un ostacolo ostico ma quantomeno noto, ora difficile da rimpiazzare. Sparita la montagna, la salita che forma prenderà? Chi catalizzerà critiche, polemiche, rendendo tanto facile unire gli sfaccettati ranghi dell’antisilvismo? Chi lo ha amato, come giustificherà le proprie derive, a chi ricondurrà le proprie intime brame? Non ci sarà più un così facile esempio di amicizia e inimicizia, di simpatia e antipatia, di modello da imitare e dal quale discostarsi. Non sarà più lo stesso per nessuno. Si chiude davvero un’era, quella degli influencer sul campo, capaci davvero di smuovere animi, creare convinzioni e distruggere certezze. Inizia una nuova Italia, senza scuse, perché ora Silvio non c’è e tanti si ritroveranno spaesati, ma incapaci di imitarlo ed altrettanti dovranno definire meglio i propri modelli, senza utilizzare comodi parametri antitetici.

Una nuova Italia si farà. Mancherà un uomo solo, che solo un uomo non lo è mai stato. Non ci saranno più barzellette fuori luogo, corna e risate sguaiate in incontri politici, non ci saranno sedie spolverate in diretta tv, non ci saranno più Gullit e Van Basten, processi e articoli di giornale, Tik Tok Tak e inviti al voto. Non ci sarà più nulla, dopo che c’è stato davvero di tutto.

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