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Lino Banfi aveva ragione: il passo indietro di Facebook
Alla fine, aveva ragione lui
Lino Banfi ottiene la ragione: riabilitato il gruppo Facebook a lui dedicato
Alla fine aveva ragione proprio Lino Banfi: il celebre attore pugliese si era scagliato, con una lettera pubblica sulle pagine del Corriere, contro la decisione di Facebook di disabilitare il gruppo Facebook (storico) a lui dedicato con tanto di invettiva contro Mark Zuckerberg, seppur ironica. E alla fine, aveva ragione lui.
Se l’era presa e non poco Lino Banfi quando ha scoperto che il gruppo Facebook a lui dedicato – Noi che amiamo Lino Banfi – era stato del tutto disabilitato da Facebook. Il motivo? All’interno del gruppo era stata segnalata dall’algoritmo la presenza di un linguaggio volgare e scurrile. Così però a tuti gli effetti non era perché a finire nella “censura” erano le più storiche citazioni dei film di Banfi. Nella fattispecie: il suo vocabolario cinematografico che un algoritmo non pensante non poteva rilevare.
Ripristinata la pagina dopo l’invettiva contro Zuckerberg e l’algoritmo
Così però, Lino Banfi tanto ci era rimasto male per se stesso e per i suoi fan, da scrivere e far pubblicare sul Corriere una lettera. Un’ironica (ma non troppo) invettiva contro il numero uno di Facebook, Mark Zuckerberg “‘l’arcimiliardario“. E dopo la rimostranza è arrivato il passo indietro proprio di Facebook. Quelle “violazioni” sono state riviste e interpretate alla luce del contesto, comprendendo che quella “volgarità” altro non era che cinematografico citazionismo.
La pagina Facebook è tornata, dopo le segnalazioni, nuovamente attiva con grande orgoglio di Banfi. Insomma, alla fine aveva proprio ragione Lino.