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Lino Banfi si arrabbia con Facebook: la lettera a Mark Zuckerberg

La lunga lettera di sfogo dell’attore contro il numero uno di Meta

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Lino Banfi perde le staffe con Facebook: la lettera a Mark Zuckerberg dopo la chiusura di un gruppo a lui dedicato

Incredibile ma vero, anche Lino Banfi ogni tanto ha problemi con Facebook: l’attore ha scritto di suo pugno una lettera, pubblicata sul Corriere della Sera, prendendosela direttamente con Mark Zuckerberg dopo la decisione della sua piattaforma di chiudere un gruppo a lui dedicato, con tanta delusione dei fan.

Che fine ha fatto la pagina Facebook Noi che amiamo Lino Banfi – Official? Se lo chiedono i fan dell’attore sui social ma soprattutto proprio Lino Banfi che a sua volta, rigira la domanda al colosso dei social.

Lo sfogo dell’attore: la lunga missiva scritta al colosso di Meta

Così, da un momento all’altro, oltre 27mila fan di Lino Banfi sono rimasti orfani di pagina su Facebook dove divertirsi nel segno dell’amatissimo loro idolo. A portare a galla la questione è stato proprio Banfi stesso che ha deciso di scrivere una lettera a Mark Zuckerberg chiedendo spiegazioni sul perché. Sembra infatti che da giorni il gruppo sia stato del tutto disabilitato dalla stessa Meta, probabilmente dopo la segnalazione di alcune violazioni in termini di policy.

La lettera di Lino Banfi a Mark Zuckerberg: “Come si permette ‘sto arcimiliardario”

A quanto pare a far scattare la censura del gruppo da parte di Facebook sarebbero state le parole, le espressioni volgari e colorate che fanno in realtà parte del repertorio cinematografico di Banfi. Parole che però, decontestualizzate, violano le regole ferree di Facebook, quelle regole imposte da un algoritmo matematico e non pensante. “Da circa 7 anni esiste un gruppo Facebook che si chiama ‘Noi che amiamo Lino Banfi’, ideato e coordinato da Calogero Vignera. E sono davvero tante le persone di 3 generazioni e di inizio di una quarta che fanno e pubblicano cose bellissime in mio onore“, scrive Banfi al Corriere. E ancora: “Si scrivono decine di migliaia di fan di tutte le età e zac, arriva il signor Zuckerberg che ordina ai suoi algoritmi italiani: ‘Chiudete subito Banfi’“.

Al centro dell’attenzione ci potrebbero essere espressioni colorate del repertorio banfiano come “porca putténa”, “disgrazieto maledetto”, “ti metto l’intestino a tracollo“. Niente di volgare e violento, ma non è così agli occhi di un algoritmo. “Cosa ho fatto io a Mister Mark Zuckerberg e ai suoi algoritmi? – scrive Banfi – Ci ho messo più di 60 anni per far parlare il mio linguaggio a tutti, ma come si permette ‘sto arcimiliardario maledetto che chi che**o lo conosce? Arrivati a questo punto, se vuole la guerra mi sfogo!“.

Il tono della lettera è ovviamente scherzoso: “Che**o! Chepo di che**o! Ti metto i menischi nella scapolomerale! Ti spezzo il capocollo e te lo metto a tracollo! Porca putténa per 3 volte, e dulcis in fundo: mi sono rotte le pelle. E adesso fatemi pure arrestare. Grazie per l’attenzione“.

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