TV e SPETTACOLO
L’Eurovision che non si vede: tra noia e conduttori “falsi cortesi” per ridere c’è solo la banana
Bastian cuntrari.
L’Euronarciso Song Contest è partito: per l’entusiasmo di chi?
Ora l’impiccato in bagno di Cattelan ha più senso. Dare corda a questo Eurovision può avere le stesse conseguenze nefaste a causa dell’omonimo col vizio tipicamente torinese della falsa cortesia. A portare bene a lui, ai soci di conduzione e agli organizzatori è però la regola non scritta che dice che qualunque evento di portata internazionale realizzato in Italia debba piacere a forza. Non lo si valuta, lo si vive e ne si gode.
Porca vacca, che show!
Così il palco diventa WOW, quando in realtà appare viziato dai colpevoli ritardi nell’allestimento, le canzoni diventano WOW, sebbene poi Diodato, cantato e decantato da tutti, venda poi un decimo di Sferaebbasta. Malgioglio diventa irriverente, anche se incapace di fare qualsivoglia valutazione tecnica, perché troppo preso a infilare banane in ogni frase e scambiare vocali a piacimento.
Si ride quindi, ma come Gabriele Corsi (salvato dalla paresi solamente per la durata inferiore a quelle del Festival) a forza e nervosamente. Non si canta, le canzoni sono sconosciute, non si balla, se non per giustificare a sé stessi il biglietto o la ricerca del parcheggio per assistere allo show all’Eurovillage.
I soliti ignoti si veste da Festival: chi riconosce un cantante merita un premio
In città non ci si accorge in fondo di nulla, perché nulla è cambiato. Nemmeno l’arrivo dello “show non sportivo più seguito al mondo” rianima la noia sabauda. I cantanti ci sono, ma quelli che scendono in piazza a cantare “alla Beatles” si vedono offrire monetine caritatevoli perché nessuno ne conosce le fattezze, mentre quelli noti (3) si nascondono nelle super suites e guai a scendere dal piedistallo.
Questo ESC è la conferma del motivo per cui l’Italia per anni non se l’è filato di pezza e la prova del nove arriverà probabilmente stasera. Ché se vince la Juve, allora sì che la città prenderà vita e con lei l’Italia intera.