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Lettere da Sanremo: penso che un sogno così non ritorni mai più…

Volare ora si può davvero

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Modugno insegni: la Rai ora sa come volare felice, grazie ad Amadeus

Il librarsi onirico di Domenico Modugno, bandiera musicale che sventola italianità in tutto il mondo, inizia il suo racconto con una frase che racchiude la consapevolezza di una bellezza difficile da replicare. Ed è questa la legittima sensazione che pervade chi si è immerso nelle viscere di questo Festival, dopo aver avuto l’opportunità di osservare l’armonico funzionamento delle migliaia di ingranaggi che lo hanno composto e portato a movimento.

Ma Modugno non era tipo da arrendersi al risveglio. Continuava a sognare e volare felice, più in alto del sole, trasformando in viva realtà ciò che Morfeo gli aveva gentilente concesso. Lo stesso coraggio di prolungare il meraviglioso deve appartenere al pubblico di Sanremo 2022, deve mettere radici nei corridoi Rai, nello stesso Amadeus, qualora stia considerando l’opzione di una quarta direzione artistica consecutiva.

Il Festival della gioia sì, ma anche del lavoro ben fatto

Perché il Festival 72 è davvero da sogno, già prima che ne venga eletto il vincitore. I dati di ascolto sono solo la traduzione numerica del valore che la produzione televisiva di Sanremo ha raggiunto. Uno show ritmato, dedicato alla musica. Alla musica ascoltata davvero dal pubblico, quella che registra milioni di ascolti in streaming, quella dei giovani, i più affamati consumatori di note e rime. Un sogno. Ma non di quelli che lasciano un retrogusto amaro perché impossibili da tradurre in normale vissuto. Piuttosto un sogno che deve soffiare sulle ali, mosse certamente da motori che richiedono di essere potenti e performanti ed affidabili, ma propense al sole, non ad una regolare quota di crociera.

Sanremo 2022: e l’Italia può smettere di temere il futuro

Il Festival di Sanremo 2022 fa venire voglia di 2023. Nessuno dovrà vederne uno svantaggio sul quale adagiarsi preventivamente per giustificare il proprio operato. Questo perché non è un successo piovuto dal cielo, ma frutto di lavoro attento, vigile, minuzioso e professionale. Il sogno è possibile. La realtà altrettanto. Amadeus ora lo sa, la Rai ora lo sa e così il pubblico, che ha dimostrato di poter essere camomilla per sonni tranquilli nelle camere della tv di stato, è bastato donargli la dignità di elemento curativo e non pillola amara da buttare giù.

Sanremo è dipinto di blu e nel blu sta. Per continuare su questa rotta, basterà non chiudere troppo gli occhi.

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