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Laura Pausini cade in trappola: ma la colpa non è sua

Una mattina mi son svegliato…

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Domandare è lecito, se rispondere è consentito

Laura Pausini è in queste ore oggetto di strumentalizzazioni varie da parte dei media, spagnoli e italiani, che non vedono l’ora, in periodo di elezioni, di stilare elenchi di amici e nemici. Il fatto è questo: a Laura Pausini è stata fatta richiesta di cantare in diretta televisiva la canzone Bella Ciao, lei si è rifiutata in quanto non era sua intenzione cantare canzoni “politiche”.

Laura Pausini ha tutto il diritto di cantare e non cantare cosa vuole

Ora, la canzone specifica è rivestita indiscutibilmente di un significato politico. Laura Pausini, in quanto persona libera, ha il pieno diritto di rifiutarsi di cantare Bella Ciao come qualsivoglia altra canzone, con buona pace di chi ne fa richiesta. Fine.

Tradurre questo rifiuto in altro è scorretto, sbagliato e forse anche stupido. Scorretto perché limita la sua libertà di decidere cosa caspita cantare. Perché limita la sua libertà a poter rispondere ‘no’ ad una domanda che è lecita soltanto se consente, a chi è rivolta, di esprimersi secondo suo volere.

Il problema è della domanda (e di chi ha il pensiero pigro)

Cantare Bella Ciao non è reato. Non cantare Bella Ciao non è reato. Ma non è manco indicazione delle idee politiche di Laura Pausini e chi pensa il contrario è in malafede. Se a Laura Pausini chiedessero a San Siro di cantare l’inno del Milan, davanti alla Curva Sud, e lei si rifiutasse perché priva della volontà di cantare canzoni “sportive”, qualcuno potrebbe ragionare sulla risposta, qualcuno potrebbe anche pensare che Laura sia interista, ma nessuno potrebbe fare di un sillogismo un’arma di accusa nei suoi confronti. Laura tifa Milan, che canti o meno inni, anche se richiesti e anche se altri, fuori da lei, pensano di sapere quale sia il comportamento “giusto” da tenere.

Siamo davvero sicuri di sapere cosa vuol dire libertà?

Prima di insegnare la vita a Laura Pausini, prima di additarla per non aver cantato ad altrui piacimento un inno di libertà, bisognerebbe essere ben consapevoli di cosa libertà significhi. Stessa cosa per l’imparzialità. Volendo essere imparziale, Laura non aveva altra scelta, se non quella che ha preso. Ad impedirglielo nei fatti è stato chi le ha fatto la domanda, colpevolmente.

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