Attualità
Laura Pausini: “Aborro il fascismo”, chiuso il caso “Bella ciao”
La lunga lettera di sfogo di Laura Pausini dopo le critiche per non aver cantato “Bella ciao”
Laura Pausini travolta dalle critiche per non aver cantato “Bella ciao”
Con una lunga lettera pubblicata sui social Laura Pausini mette fine alla bufera e alla critiche che l’hanno travolta dopo essersi pubblicamente rifiutata, ospite sulla tv spagnola, di cantare Bella ciao.
Laura Pausini: il rifiuto strumentalizzato
Tutto pur di non essere strumentalizzata, ma alla fine è ciò che è successo in maniera indistinta. Chi ha accusato Laura Pausini di non averla cantata, leggendoci molto più di un semplice “no”, chi invece si è complimentato con lei, strumentalizzando al pari il rifiuto. Dopo oltre 24 ore di discussione mediatica su Laura Pausini che ha deciso di non cantare Bella ciao, la cantante ha rotto il silenzio spiegando per filo e per segno cosa non voleva che accadesse, e che poi in fondo è accaduto.
La lettera della Pausini sui social: “Aborro il fascismo”
“Vorrei esporre il mio punto di vista dopo le polemiche di questi giorni – ha scritto Laura Pausini in una lunga lettera pubblicata sui suoi profili social – In una situazione televisiva estemporanea, leggera e di puro intrattenimento, ho scelto di non cantare un brano inno di libertà ma più volte strumentalizzato nel corso degli anni in contesti politici diversi tra loro“. La spiegazione non è da intuire, ma semplicemente da leggere: “Come donna, prima che come artista, sono sempre stata per la libertà e i valori ad essa legati. Aborro il fascismo e ogni forma di dittatura“.
Così, più semplicemente, spiega la Pausini di essersi rifiutata di cantare Bella ciao per “evitare di essere trascinata e strumentalizzata in un momento di campagna elettorale così acceso e sgradevole, purtroppo non è stato così“. Poi un monito, ai posteri: “Rispetto il mio pubblico e continuerò a farlo, con la libertà di scegliere come esprimermi“.