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La guerra artistica della Russia: chiesta all’Italia la restituzione di alcune opere

Opere italiane, ma di proprietà russa, che dovranno tornare a San Pietroburgo

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I rapporti tesi con la Russia coinvolgono anche l’arte: l’Ermitage vuole indietro i suoi quadri in prestito all’Italia

Entro la fine del mese la Russia, precisamente il museo Ermitage di San Pietroburgo, pretende che vengano restituite alcune opere che si trovano attualmente esposte in Italia, tra Milano e Roma.

Ad esempio, la mostra Pablo Picasso Giovane donna 1909, organizzata nella Capitale dalla Fondazione Fendi in collaborazione con l’Ermitage, avrebbe consentito per la prima volta si ammirare in Italia il quadro La Giovane Donna. Ora non è chiaro se la mostra di Roma, così come le esposizioni a Milano, subiranno variazioni a causa della richiesta del museo russo.

Le mostre organizzate in collaborazione con il museo di San Pietroburgo potrebbero subire variazioni o cancellazioni

La mostra italiana più colpita da questa richiesta è Grand Tour. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei, organizzata dal Comune di Milano alle Gallerie d’Arte. “Quando un proprietario chiede la restituzione delle proprie opere queste debbono essere restituite” ha dichiarato il ministro della Cultura Dario Franceschini a Rai News, precisando che il ministero non ha competenza sulle mostre organizzate dal Comune di Milano.

Molti dei quadri richiesti, come ad esempio Giovane donna con cappello piumato (1534-1536) di Tiziano o Giovane donna con vecchio di profilo (1515-1516) di Giovanni Cariani, sono opera di artisti italiani, ma sono parte di collezioni russe. Dopo la richiesta, inoltre, anche tutte le attività culturali relative all’Anno incrociato dei musei Italia-Russia sono state sospese.

Giovane donna con cappello piumato – Tiziano Vecellio

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