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La gita in Liguria di alcune classi di un Istituto Superiore di Nichelino provincia di Torino, si trasforma in un incubo

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La disavventura di un gruppo di studenti dell’Istituto Maxwell di Nichelino sottolinea criticità nella gestione di emergenze

In una società sempre più veloce e connessa, ci si aspetterebbe una comunicazione fluida e tempestiva, soprattutto in situazioni di emergenza. Eppure, quanto accaduto mercoledì 8 maggio 2024 a un gruppo di studenti minorenni dell’Istituto Maxwell di Nichelino in gita, nella provincia di Torino, mette in evidenza come talvolta le strutture preposte alla nostra sicurezza e al nostro benessere possano mostrare lacune significative in termini di organizzazione e comunicazione.

Un viaggio di ritorno trasformato in odissea

Tutto inizia alle 15.40, quando uno studente invia un messaggio alla madre per comunicare che lui e i suoi compagni di classe sono partiti per tornare a casa. Poco dopo, la situazione subisce una svolta inattesa: il pullman che trasporta i ragazzi si guasta, lasciandoli immobilizzati. Il primo pensiero corre alle alternative: aspettare un altro pullman o cambiare mezzo e tornare in treno? Ma le informazioni scarseggiano e gli insegnanti accompagnatori sembrano restii a comunicare con i genitori.

La difficile comunicazione con la scuola

Preoccupati, i genitori tentano subito di contattare la scuola per ottenere delucidazioni sul da farsi e sulle possibili soluzioni alla portata. La risposta della scuola è però vaga, aggiungendo ansia e frustrazione a un’attesa già carica di tensione. La decisione di tornare in treno, pur sembrando un’opzione logica data l’impossibilità di proseguire in pullman, viene scartata dagli insegnanti, senza fornire spiegazioni convincenti ai genitori impazienti.

L’attesa e la soluzione tardiva

Dopo due ore e mezzo di incertezza, finalmente si apprende che un nuovo pullman è partito da Torino. L’arrivo a La Spezia è previsto per le 23.30, ma ciò significa che i ragazzi dovranno trascorrere ulteriore tempo fuori casa, attendendo in un fast food fino al momento della partenza. La conclusione di questa avventura si materializza alle 04.30 del giorno seguente, quando gli studenti, stanchi ma finalmente al sicuro, raggiungono la loro destinazione.

Riflessioni sull’accaduto

Questo episodio solleva importanti questioni sulla gestione delle emergenze e sulla comunicazione tra scuole, studenti e famiglie. L’assenza di un piano organizzato per far fronte a imprevisti di questa natura evidenzia una carenza che può mettere a rischio il benessere e la sicurezza degli studenti. Diventa quindi imperativo per le istituzioni educative implementare strategie di comunicazione efficaci e piani di emergenza chiari, in modo che genitori e studenti non si trovino più in situazioni simili, caratterizzate da incertezza e mancanza di informazioni puntuali.

La speranza è che la vicenda vissuta dagli studenti dell’Istituto Maxwell serva da campanello d’allarme per le scuole di tutta Italia, stimolando una riflessione critica su come migliorare la gestione delle emergenze e rafforzare la comunicazione tra tutti gli attori coinvolti nell’educazione dei giovani.

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