La Gioconda si chiama Bianca: l’ipotesi sull’identità del quadro di Leonardo Da Vinci

Mettetevi comodi, la storia della Gioconda è più complicata di quanto possa sembrare (ma anche molto più avvincente)

Un matrimonio, un omicidio, un regalo pregiatissimo e una fanciulla di nome Bianca. Sono questi gli elementi principali di una storia che potrebbe spiegare la reale identità della Monna Lisa, la donna ritratta da Leonardo Da Vinci e conosciuta in tutto il mondo come la Gioconda. La ricostruzione che stiamo per raccontarvi, si deve alle ricerche di Carla Gori, che porta all’identificazione della donna ritratta con Bianca Giovanna Sforza.

Il quadro più famoso al mondo era un regalo di nozze

Innanzitutto la certezza: Leonardo Da Vinci ha dipinto la Gioconda e questa è datata 1503. Leonardo inoltre era grande amico di Ludovico il Moro, che tra le sue figlie illegittime vedeva una giovane fanciulla nata a Milano di nome Bianca Giovanni Sforza. Questa, ancora in tenera età, sarebbe stata ceduta in moglie a Galeazzo San Severino. I due si sarebbero sposati e avrebbero ricevuto in regalo di nozze, proprio per mano di Leonardo Da Vinci, il famoso quadro. 6 mesi dopo, Bianca sarebbe morta.

Il numero 72 e le morti a catena

Nel quadro compare sullo sfondo il numero 72, affianco ad un ponte. La struttura dovrebbe essere il ponte piacentino di Gobbo, che cedette per un alluvione nel 1472. Se questo non ha nulla a che vedere con un aiuto dal punto di vista geografico, spiegherebbe molto dal punto di vista del significato del ritratto. Gli Sforza e i Dal Verme ebbero una faida e Ludovico il Moro avrebbe fatto avvelenare anche un membro della famiglia rivale. I beni confiscati dagli Sforza ai Dal Verme, sarebbero poi stati donati proprio a Bianca Giovanna e al marito Galeazzo. La morte della stessa, sarebbe così non casuale, ma da ricollegarsi a questa intricata e violenta lotta tra famiglie.