TV e SPETTACOLO
La febbre del Karaoke: storia del programma che ha lanciato Fiorello (ed Elisa)
Una vera e propria fucina di talenti destinati a diventare star
L’Italia, si sa, è da sempre la patria del Bel Canto. Dai madrigali al melodramma, dalle canzoni popolari delle tradizioni regionali ai filoni nati a fine Ottocento (come la romanza da salotto, le melodie napoletane), l’apporto del nostro Paese nel contesto storico della musica vocale è stato da sempre fondamentale. E di amanti del canto l’Italia è piena, di appassionati che accompagnano i piccoli gesti del quotidiano canticchiando i brani a cui più sono affezionati.
Con l’avvento della musica registrata, tanti sono stati i tentativi di incidere dischi con le sole basi delle canzoni di successo per incoraggiare proprio il divertimento degli amatori dell’arte canora. Ricordiamo ad esempio la serie di 45 giri DAC lanciata nel 1960 dalla Fonit-Cetra oppure un curioso LP RCA Italiana del 1967 intitolato Il Cantadisco. Poi è arrivata dal Giappone una nuova moda, destinata a conquistare l’Italia intera, il karaoke, con il testo della canzone da intonare sovrimpresso su uno schermo, atto a muoversi a tempo, sul ritmo del motivo prescelto.
Autunno 1992: il trionfo di Fiorello
Per lanciare il karaoke anche in Italia, nel 1992 Italia1 organizza una trasmissione itinerante, ripresa in esterni e poi montata e suddivisa in più parti, da mandare in onda tutte le sere, eccezion fatta per la domenica. In collegamento da una piazza qualsiasi d’Italia, Rosario Fiorello, ancora con i capelli lunghi raccolti in un codino che presto viene imitato da molti ragazzi italiani del tempo, sfodera la sua esperienza di animatore di villaggi turistici e invita i presenti a giocare cantando con lui.
E’ un’ubriacatura collettiva: sono gli anni in cui l’Italia si risveglia bruscamente dai sogni della Milano da bere, dei successi planetari dei nostri stilisti, insomma di quello che era stato il secondo miracolo economico incominciato nel 1982-’83. Bisogna faticosamente voltare pagina e cantare può essere anche la miglior cura per farsi passare le malinconie. Come sempre, d’altronde.
La prima puntata di Karaoke va in onda lunedì 28 settembre 1992: da quel momento è tutto un crescendo, per la diffusione del gioco musicale (una nota casa produttrice di giocattoli lancia il Cantatù per grandi e piccini) e soprattutto per Fiorello. Il ragazzo siciliano diventa una stella di prima grandezza a livello nazionale e rivela sempre una professionalità in costante progresso, senza stancare mai e rinnovandosi costantemente. Con Karaoke Fiorello getta definitivamente le basi del ruolo di grande “animale da palcoscenico” che saprà ricoprire con maestria in seguito.
La prima volta di Elisa, Silvia Salemi, Annalisa Minetti…
Durante il lungo itinerario protrattosi sino alla fine del 1994 (dal settembre al dicembre di quell’anno Rosario Fiorello lascia il posto al fratello Beppe, che si fa allora chiamare Fiorellino, e alla spigliata conduttrice torinese Antonella Elia), andando da un capo all’altro dell’Italia, Fiorello e gli autori del programma non sanno di aver scoperto delle future stelle della canzone italiana. Sono tutte giovani di belle speranze, in quel periodo: a Monfalcone c’è una ragazzina che lavora con la madre nel negozio di trucco e parrucco e che, a tempo perso, strimpella la chitarra e canta, si chiama Elisa Toffoli e dopo pochi anni, con alcune sue composizioni in lingua inglese, inciderà il suo primo disco con la produzione di Caterina Caselli.
Anche a Palazzolo Acreide, in Sicilia, c’è una ragazzina che diventerà famosa ben presto e si chiama Silvia Salemi. Lo stesso dicasi in occasione di una tappa lombarda, nei dintorni di Milano, quando si esibisce una bella fanciulla di nome Annalisa Minetti, purtroppo di lì a poco destinata a perdere la vista, ma ciò non le impedirà di affermarsi in tre settori diversi come il mondo dei concorsi di bellezza, la musica leggera (vincerà il Festival di Sanremo nel 1998) e infine lo sport, vincendo alcune medaglie nell’atletica leggera in occasione di un’edizione dei Giochi Paralimpici.
Poi il Karaoke televisivo chiude, ma il gioco continua ancora oggi, da un capo all’altro dell’Italia, in certe feste private e soprattutto nei pubblici esercizi (specie quelli di ristorazione), tanto per passare la serata in maniera spensierata, segno di come e quanto questo programma, quasi trent’anni fa, abbia lasciato un segno molto importante anche in un contesto sociale come quello ricreativo.