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La Bombeer di Vieri fa goal in Svizzera: la birra dei bomber ora è anche nella cucina italiana di Luigia
Christian Vieri approda in Svizzera con la sua birra dei bomber
Questa volta è il caso di dirlo: drink like a bomber! Vieri scende in campo e questa volta lo fa oltre i confini della serie A: Bombeer, la birra del bomber per antonomasia, Christian Vieri, arriva nella catena di ristoranti Luigia, eccellenza italiana all’estero.
La Bombeer di Vieri dopo gli States e la Russia conquista la Svizzera
Bombeer – la birra del bomber è il nome di una vera e propria impresa imprenditoriale che porta il nome dell’ex asso del calcio italiano, Christian Vieri. Le prime “apparizioni” di Bombeer sono arrivate nel pieno del lockdown a cura di Christian Vieri che sui social, dove vanta oltre 2 milioni di follower e non solo nostalgici del calcio, ha messo in atto un piano di comunicazione efficace e che ha saputo fare goal nella rete del suo pubblico che da sempre non ha mai smesso di seguirlo con entusiasmo, nemmeno quando l’attaccante ha appeso al chiodo le scarpette.
La birra dei bomber nell’eccellenza italiana di Luigia
Fin da subito Vieri ha manifestato le sue mire internazionali ed è un vero goal di tacco l’odierno approdo in Svizzera dopo aver giù conquistato gli Stati Uniti, la Russia e l’Australia. Non proprio un approdo qualsiasi ma Vieri sbarca con la sua Bombeer all’interno di una catena di ristoranti tra i più rinomati del Paese, Luigia. Bianca nella sua confezione, “colore scelto da chi è determinato e perfezionista“, ma anche personalizzabile nel suo packaging, la Bombeer nasce da una raffinatissima selezione tra le più pregiate varietà di orzo, luppolo e lievito. Di puro malto e a bassa fermentazione, si legge sul sito: “Il corpo snello e la gasatura sottile giocano in equilibrio, per chiudere con un finale pulito che invita ad un secondo sorso“. Non resta che augurare in bocca al lupo all’ex campione degli Azzurri che si gioca ora tutto nella miglior vetrina italiana in Svizzera, in un contesto che si propone di essere “prima di tutto un omaggio alla vita e alla tradizione familiare“.