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Klimt, “La Secessione e l’Italia”: Roma celebra con una mostra il grande pittore viennese
Roma omaggia Klimt e il movimento artistico della Secessione, nato a Vienna, con una mostra che rivive nel mito del Bacio
Gustav Klimt, il celebre pittore viennese, torna a Roma per una mostra in occasione dei 110 anni dal premio che vinse all’Esposizione Internazionale d’Arte nel lontano 1911. Un viaggio nella vita e nel parallelo e pittorico mondo del grande pittore, tra i Maestri dell’Arte del Novecento.
Un’indagine profonda sul rapporto fra Klimt e il nostro Paese.
Klimt: mai nemmeno un autoritratto per modestia
Gustav Klimt ebbe un notevole impatto su Vienna e sulla cultura del suo tempo, subì censure e fu testimone prima dello sfarzo e poi del disfacimento dell’Impero Austroungarico. Morì nel 1918 a causa di una polmonite, poco prima che questo si disfacesse definitivamente. Nei primi del Novecento Klimt era all’apice della sua carriera pittorica ed era solito partecipare a Esposizioni Internazionali d’Arte in cui si godeva la popolarità. Sempre moderatamente, perché era un uomo modesto che non amava la vita mondana, talmente modesto che non dipinse mai un proprio autoritratto, cosa insolita per un pittore del suo calibro. Klimt era solito dire di non reputarsi abbastanza interessante da essere dipinto aggiungendo che per conoscere “il vero Gustav” bastava guardare i suoi quadri.
La mostra per ricordare i 110 anni dall’Esposizione Internazionale d’Arte di Roma
Durante una di queste esposizioni, che si tenne a Roma nel 1911, Klimt fu premiato, come riconoscimento della sua partecipazione, con una sua saletta di dipinti personale. Per celebrare i 110 anni dal premio, Roma Culture, in collaborazione con Artemisia (leader del settore delle esposizioni temporanee) e il Belvedere Museum, ha aperto la mostra Klimt. La Secessione e l’Italia, a cura di Franz Smola, curatore del Belvedere, Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali, e Sandra Tretter, vicedirettrice della Klimt Foundation di Vienna. La mostra si potrà ammirare dal 27 ottobre 2021 al 27 marzo 2022. .
La realtà psicologica delle opere di Klimt
Il movimento artistico secessionista, di cui Gustav Klimt fu uno dei massimi ispiratori, includeva tutti gli artisti, anche artigiani e architetti che percepivano la crisi profonda a cavallo fra il XIX e il XX secolo. Perciò desideravano un’arte che si discostasse dai canoni del passato, troppo realistici. Infatti, i dipinti di Klimt non restituiscono la realtà come appare agli occhi, ma una realtà psicologica e immaginifica. Si pensi al Bacio, immortale abbraccio fra due amanti immersi nell’oro oppure all’Albero della Vita che occupa da solo un’intera stanza con i suoi rami.