TV e SPETTACOLO
Kabir Bedi, da Sandokan alla morte del figlio Siddhart : “Non poteva vivere così”
Uno dei volti più iconici della televisione, ma non solo, sta per tornare al GF. Ecco i momenti più importanti della sua vita e della sua carriera
Kabir Bedi: la vita, la carriera, gli amori e i drammi dell’interprete senza tempo di Sandokan
Kabir Bedi, leggendario volto che ha impersonato Sandokan, ha affrontato una vita lunga e costellata di momenti luminosissimi, ma anche di alcuni disperati, come la morte del figlio affetto da schizofrenia Siddharth, a soli 26 anni. Con grande forza, Bedi ha sempre preso in mano il proprio destino, cercando di rialzarsi nonostante le grandi sfide che la vita gli ha imposto. É di ieri la notizia, poi, circa la sua partecipazione alla prossima edizione del Grande Fratello Vip, con la quale bissa la presenza in un reality dopo la partecipazione nel 2004 all’Isola dei Famosi. Ma chi è Kabir Bedi?
Le origini di Kabir Bedi: la famiglia, la madre Freda, l’arrivo in Italia
Kabir Bedi è nato in India, a Lehore, il 16 gennaio del 1946. Suo padre era un attore, filosofo e scrittore sikh, mentre la madre Freda, inglese per nazionalità ma indiana nell’animo, combatté per l’indipendenza dell’India, prendendosi cura dei rifugiati tibetani ed essendo sempre aperta alle altre religioni, arrivando a convertirsi al buddhismo. In giovane età Bedi si iscrive all’Università di Nuova Delhi, dove studia filosofia, venendo notato dal regista italiano Sergio Sollima che lo sceglie per interpretare una delle creazioni più celebri dello scrittore Emilio Salgari: Sandokan, la Tigre della Malesia. La sua bellezza in un nonnulla conquista lo Stivale, portando Kabir a diventare un volto notissimo del cinema internazionale, comparendo in almeno 60 pellicole bollywoodiane e altrettante europee. L‘attore si sposa per ben 4 volte, diventando padre per 3: i primi 2, nati dal matrimonio con Protima Gupta, sono Pooja Bedi e Siddhart Bedi, mentre il più giovane, nato nel 1981, è Adam Bedi.
L’esordio e la carriera di Kabir Bedi
Dopo la laurea all’Università di Delhi, Kabir come detto viene scoperto dal regista italiano Sergio Sollima, che lo rende il volto della Tigre di Mompracem partorita dallo scrittore Emilio Salgari. Grazie a questo ruolo all’interno dell’omonimo sceneggiato italiano, Bedi vede la sua carriera arrivare alle stelle, conquistando non soltanto la penisola, ma pure il cinema di Bollywood e moltissimi set internazionali. In Italia si ricordano i suoi ruoli in fiction come Un medico in famiglia e Vivere, ma a livello non nazionale sono certamente da annoverare le prove attoriali in La signora in giallo, nel 1988, o in Beautiful, dal 1994 al 2995. Da ricordare è poi la sua partecipazione al reality show l’Isola dei Famosi, nel 2004, condotto da Simona Ventura, oltre il fatto di avere ricevuto nel 2010 l’onorificenza come Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana ed essere l’autore del libro Stories I Must Tell .
Kabir Bedi e il rapporto con Sandokan
“Niente tensione. Non c’è nulla da preparare. Io sono Sandokan nello spirito: libero, indomito, nobile, un leader tra gli uomini. Lo dico senza ego, so che è così“, così in una vecchia intervista che riporta Donna Moderna, Kabir raccontava cosa era per lui Sandokan e quanto si sentisse vicino al ruolo del pirata di Salgari. La prima delle 6 puntate dello sceneggiato in cui lo impersona andrà in onda il 6 gennaio 1976 sul primo canale Rai al posto di Canzonissima, facendo sì che in pochissimo Kabir diventi una leggenda senza pari.
Il dolore di Kabir Bedi: la morte del figlio Siddhart
Grandi successi e grandissima carriera, certo, ma purtroppo Bedi ha dovuto affrontare anche il lutto della morte del figlio suicida. Il tragico fatto avvenne nel 1997, quando Siddhart Bedi, affetto da schizofrenia, compie l’estremo gesto di togliersi la vita dopo una lunga depressione. Molto spesso, nel tempo, Bedi è tornato su questo drammatico avvenimento, ricordandolo come un dolore che non può essere superato: “Non c’è dolore più grande per un genitore che perdere un figlio. Il momento più bello che ricordo è quando si è laureato… dopo qualche mese è cambiato. Prima abbiamo pensato alla depressione, poi ci siamo resi conto che era schizofrenia”.