TV e SPETTACOLO
Iva Zanicchi, oltre al canto c’è di più: mezzo secolo di televisione dell’aquila di Ligonchio
Da Sai che ti dico? a D’Iva: il percorso sul piccolo schermo di Iva Zanicchi
La chiamano da sempre “l’aquila di Ligonchio”, in omaggio al paesello della campagna reggiana che la vide nascere nel gennaio del 1940. Figlia e nipote di cantanti, Iva Zanicchi debuttò in radio nel 1959-’60, durante uno spettacolo per giovani talenti: desiderosa di diventare una cantante di successo, durante l’intervista di rito che precedeva quella prima esibizione confessò che, se le cose in ambito musicale non fossero andate bene, si sarebbe dedicata al lavoro di parrucchiera. Fortunatamente non ci volle molto tempo per ingranare artisticamente e già nel 1963 l’alta e slanciata ragazza emiliana incise il primo 45 giri.
In questa sede, ci soffermeremo però sulla carriera espressamente televisiva di Iva, simpatica intrattenitrice in grado di prestarsi talvolta anche al ruolo di attrice e poi spigliata e brillante presentatrice sia di giochi a premi che di spettacoli musicali
Da Sai che ti dico? (con Sandra Mondaini e Raimondo Vianello) a Totanbot
I primi risultati interessanti di Iva Zanicchi sul piccolo schermo, impiegata in un ruolo anche differente da quello consueto di cantante, si ebbero praticamente mezzo secolo fa, nel gennaio-febbraio del 1972. Il regista Antonello Falqui affidò a Sandra Mondaini e Raimondo Vianello la conduzione dello spettacolo invernale in sette puntate del sabato sera, Sai che ti dico?, in cui i due simpaticissimi coniugi attori mettevano in piedi alcune scenette satiriche ispirate ai temi e ai problemi della società del tempo.
Essendo Iva Zanicchi ospite fissa per la parte strettamente musicale del varietà, capitò che venisse più volte coinvolta negli spazi comici di Sandra e Raimondo, rivelando inattese doti nella recitazione, all’insegna della spontaneità e della naturalezza. Addirittura, in una scenetta dedicata al condizionamento dei bambini piccoli da parte della pubblicità, la Nostra interpretò il ruolo della moglie di Vianello nonché mamma di Mondaini, quest’ultima da sempre bravissima nel ricoprire ruoli infantili (in questo caso era una bimbetta di pochissimi anni, golosa di tagliatelle solo perché raccomandate dall’allora seguitissimo Carosello).
Tre anni dopo, sempre nei freddi sabati sera d’inverno, Zanicchi ebbe una serie di quattro trasmissioni che la videro protagonista, cantando, presentando e divertendosi a fare da spalla comica a uomini di spettacolo di una certa consistenza: Walter Chiari, Alighiero Noschese, Alberto Lupo e Johnny Dorelli. In omaggio alle origini geografiche dell’artista, il titolo di queste quattro serate fu Totanbot (che in dialetto emiliano significa “tutto in una volta, di colpo”) e la regia fu di un altro grande specialista dell’intrattenimento televisivo negli anni d’oro della RAI, Romolo Siena
Facciamo un affare e il trionfo di OK, il prezzo è giusto
Dopo un periodo artistico di alti e bassi, anche a causa di problemi personali, nel 1985 Iva Zanicchi accettò la proposta di Canale 5 di condurre un giochino televisivo quasi quotidiano, destinato alla tarda mattinata: Facciamo un affare. Fu allora che si manifestò una sorta di metamorfosi: la cantante di successo, che però da qualche tempo vendeva meno dischi rispetto al passato e pertanto stava rischiando di cadere in un inesorabile declino, seppe trasformarsi in una presentatrice allegra e vivace, con il suo spirito genuino tipicamente emiliano, ripartendo quindi alla grande e riconquistando quelle fette di popolarità che con la canzone aveva per qualche tempo smarrite.
Nel 1986, Gigi Sabani non rinnovò il contratto con la Fininvest e quindi rimase vacante la conduzione di Ok, il prezzo è giusto. Non ci furono dubbi su chi doveva prendere il posto dell’imitatore romano: Iva Zanicchi. “L’aquila di Ligonchio” aveva ormai fissato il proprio nido a Cologno Monzese e il grandissimo successo ottenuto nella presentazione del gioco di origine e concezione nordamericana confermò quelli che da sempre erano i principali punti di forza dell’artista reggiana, a cominciare dalla simpatia. Fu soprattutto quest’ultima qualità a fare sempre più breccia nel cuore dei telespettatori, tanto è vero che ben presto il programma venne promosso da settimanale a quotidiano: Iva lo condusse ininterrottamente per circa dodici anni
Le serate musicali di vent’anni fa su Retequattro e di oggi su Canale 5, con Iva Zanicchi e i suoi amici e colleghi cantanti
Agli albori del Terzo Millennio, consapevole del fatto che il travolgente successo riscosso con OK, il prezzo è giusto avesse offuscato inesorabilmente i fasti canori dei bei tempi, Zanicchi si ripropose con degli spettacoli musicali in cui presentava e cantava, raccontando ora la propria carriera, ora quella di alcuni colleghi cantanti . Ecco quindi i confortanti successi dei cicli Testarda io e Io tra di voi, mandati in onda da Rete4, rinnovati una ventina d’anni dopo (cioè recentissimamente) con le due serate intitolate D’Iva e diffuse da Canale 5 per festeggiare i sessant’anni d’attività artistica.
L’aquila così continua instancabile nel proprio volo, in attesa di donare al pubblico (che la acclama dal lontano 1963, anno d’uscita del suo primo disco) ancora qualche altra sorpresa di sicuro gradimento