Ilaria D’Amico: “La Rai mi ha chiuso il programma dopo pressioni”

“Sono rimasta scioccata, mi sono sentita in trappola”: il racconto di Ilaria D’Amico, cacciata dalla Rai

Ilaria D’Amico, giornalista e conduttrice televisiva, ha svelato in una recente intervista al Corriere della Sera i retroscena della chiusura del suo programma Che c’è di nuovo, andato in onda su Rai 2 dall’ottobre del 2022 al gennaio del 2023. La giornalista si è dichiarata scioccata e delusa per la gestione della situazione da parte dell’emittente pubblica.

La D’Amico ha rivelato che inizialmente, prima di intraprendere l’avventura di Che c’è di nuovo, aveva pianificato un periodo di pausa per dedicarsi alla sua famiglia, ma è stata fortemente cercata dalla Rai, in particolare da Mario Orfeo. Le promesse iniziali sembravano promettenti: le era stato assicurato uno slot in prima serata il giovedì, con il tempo necessario per far crescere il programma. Tuttavia, dopo solo tre puntate, l’emittente ha deciso di chiudere il programma.

Ilaria D’Amico vuota il sacco sulla cancellazione del suo programma Rai

“Tutti dicono di non andare mai in Rai quando un governo è traballante ma mai avrei pensato di ritrovarmi ad essere Paperino, specie dopo tutte le rassicurazioni avute. Mi era stato detto che sarei andata in una sera affollata come il giovedì e per questo avrei avuto tutto il tempo per far crescere il programma”.

“Un mese dopo, Orfeo litiga con l’ad e cambia ruolo, e poi cade il governo. Lì, in Rai, non è che Meloni alza il telefono e dice metti questo o quello, ma parte una sorta di stallo militare e succede a prescindere dagli schieramenti in carica. Improvvisamente, eravamo vissuti come intrusi, senza il minimo pudore o rispetto per me come professionista”. Questo il racconto di Ilaria D’Amico.

Prima i complimenti, poi la doccia fredda: “Eravamo visti come intrusi”

Il modo in cui le è stata comunicata da Rai la fine del programma ha stupito profondamente Ilaria D’Amico, soprattutto dopo i complimenti ricevuti al termine della prima puntata. “Alla terza ci dicono ‘abbiamo ricevuto pressioni, dobbiamo chiudere. Attenzione, se avessi fatto il 9% di share non lo avrebbero chiuso mai, lo so”.

La sua delusione è stata enorme e il dispiacere di vedere il suo lavoro inficiato da dinamiche esterne l’ha decisamente infastidita: “Le promesse andavano mantenute, specie perché erano stati loro a cercare me. Invece c’è stata solo sciatteria e bisogno di liberare spazi. Non ho mai pensato di impostare la mia carriera su un apprezzamento di matrice politica. Sono veramente scioccata per come sono stata trattata: mi sono sentita in trappola”.