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‘Il Mattatore’: la vera essenza di Vittorio Gassman

100 anni di Gassman: la storia de Il Mattatore

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Il Mattatore: il ricordo di Vittorio Gassman a 100 anni dalla nascita

Vittorio Gassman: 100 anni oggi del più grande Mattatore dello spettacolo e del cinema italiano: la sera di mercoledì 4 febbraio 1959, alle 21:00 in punto, i telespettatori dell’ancora unico canale della Rai assistono alla prima puntata di una trasmissione forse “pazza”, sicuramente rivoluzionaria per forme e contenuti, Il Mattatore.

La prima puntata il 4 febbraio del 1959

Ne è protagonista un attore che, dopo una decina d’anni di alterne vicende in teatro e nel cinema, in Italia ed anche all’estero, finalmente sembra aver trovato la sua giusta dimensione, una dimensione propria, forse più unica che rara, capace di fluttuare con disinvoltura dal classico al moderno, dal leggero all’intellettuale, dal serio all’ironico. Il suo nome è Vittorio Gassman, romano nato casualmente a Genova, cresciuto in un ambiente borghese. Studi liceali classici al Tasso assieme al futuro regista teatrale Luigi Squarzina e a un Raimondo Vianello che sembra però preferire il calcio al Latino e al Greco e che quindi viene respinto. Una breve militanza sportiva come cestista, data la sua considerevole statura, ma poi vince il sacro fuoco del teatro.

Il Mattatore di Gassman: storia di un piccolo grande capolavoro della televisione italiana

Il programma che Gassman stesso scrive assieme a Guido Rocca, Federico Zardi e altri autori che collaborano saltuariamente (tra cui Indro Montanelli) e che si avvale della regia di Daniele D’Anza intende esplorare vari settori dell’arte (musica, circo, sport, teatro di prosa, cinema… in tutto le puntate sono dieci), soprattutto evocandone figure e personaggi destinati ad avere un ruolo di primissimo piano. Da qui il titolo Il Mattatore: uno stato caratteriale multiforme che Gassman impersona ed incarna come meglio non può fare.

Un argomento alla settimana, ma anche l’improvvisazione dalla musica alla poesia

Si fa di tutto in base all’argomento della settimana. A titolo d’esempio: in una puntata dedicata alla musica, Gassman riesce a far recitare la Desdemona dell’Otello di Shakespeare a una cantante lirica abituata a modulare il medesimo ruolo nell’opera di Giuseppe Verdi (il soprano Rosanna Cartèri). Allo stesso tempo però riesce anche ad organizzare un dibattito sulla canzone italiana con la partecipazione di giornalisti, impresari e cantanti come Tony Dallara e un polemico Claudio Villa. Accade anche l’inatteso: l’ultima puntata salta di una settimana a seguito dell’influenza che ha messo a letto il regista D’Anza, ma Gassman appare lo stesso in video e, facendo di necessità virtù, si produce in un “recital” di quasi un’ora di grandi poesie italiane e straniere.

Nomen omen, così Vittorio Gassman è diventato ‘IL’ mattatore

Insomma, da quel periodo a cavallo tra l’inverno e la primavera del 1959 in poi, l’appellativo di “Mattatore” resta indissolubilmente legato al nome e all’arte di Vittorio Gassman, destinato a diventare forse il più grande, ma sicuramente il più completo attore italiano del secondo Novecento.

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