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Ikea: come vengono scelti i nomi da dare ai mobili?
Billy, Frakta, Doksta, Frosta, Poäng, Klippan, Kallax, Malm, Lack, Rens
Ikea e il lavoro che in tanti vorrebbero: l’assegnatore di nomi ai mobili
Se quando si pensa ai lavori più strani esistenti vengono alla mente i tester di materassi, i cercatori di palline da golf e gli assaggiatori di cibo per animali, ma ce n’è un altro da aggiungere alla lista: gli inventori di nomi per i mobili di Ikea.
Si dice che la caratteristica di Ikea di catalogare gli oggetti con nomi anziché numeri sia stata voluta dal suo fondatore, Ingvar Kamprad. Era infatti discalculico, e questo lo portava ad avere problemi con i numeri. Per questo la soluzione migliore gli è sembrata passare dai numeri alle lettere. Non lettere a caso, come può sembrare al pubblico italiano che cerca di pronunciare il nome di questa cassettiera o di quel divano. I nomi dei mobili hanno dei significati precisi: sono spesso parole comuni della lingua svedese.
Mobili Ikea: con che criterio vengono scelti i nomi per i prodotti?
Il mistero sull’origine che avvolge i nomi dei prodotti Ikea è stato svelato poco tempo fa dalla rivista Quartz: i nomi dei prodotti vengono scelti direttamente dal dizionario della lingua svedese, ma non a caso.
Ad ogni categoria di oggetto (mobili per il bagno, attrezzi per la cucina, biancheria da casa) viene attribuita una parola di un determinato campo semantico. Per intenderci: le librerie prendono il nome di professionisti esistenti o di nomi di persona maschile. I mobili da esterni vengono chiamati con i nomi di isole svedesi, i tappeti con città di Svezia e Danimarca. Biancheria e tessili come piante e fiori. Le lampade sono chiamate con nomi che rimandano ad unità di misura, stagioni, mesi, giorni e ancora parole legate al mondo dei trasporti. Gli attrezzi da cucina assumono i nomi di pesci o funghi.
Quando la stessa parola significa cose diverse in lingue diverse
Nel corso del tempo, non è più bastato però per gli addetti alla ricerca dei nomi aprire a caso il dizionario e puntare il dito. Con l’ingrandimento della catena e con il suo arrivo in tutti i continenti, è diventato necessario tenere conto dell’assonanza involontaria che alcune parole svedesi potrebbero avere con vocaboli di altri idiomi. Ad esempio, nel 2014 è stato necessario cambiare il nome di una scrivania per bambini chiamata “Fartfull”. In svedese significa “veloce”, mentre in inglese significa “piena di scoregge”. O ancora “Redalen”, ispirato ad una città norvegese ma con un altro significato per i thailandesi (“avere un contatto con i genitali”).