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I segreti del cavolo: la pianta “povera”, ricca di proprietà benefiche per l’organismo

Non fatevi ingannare dall’odore…

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Il cavolo prende il suo nome dal greco kaulós che significa “gambo” ed era già ampiamente apprezzato in antichità (il matematico Pitagora ne era ghiotto). Di cavolo ne esistono infinite varietà, tra le quali crauti e cavolini di Bruxelles, simili per alcuni aspetti, ma differenziati da una vasta gamma di sapori. Di lui è però famoso principalmente l’odore che emana in cottura e spesso a causa di ciò tendiamo ad approcciare con fatica questa pianta della famiglia delle Brassicacee. Ma superato questo scoglio, che segreti di benessere si celano dietro a questo tanto comune accompagnamento alimentare?

Il cavolo, nutriente e sostenibile: tutte le proprietà della pianta “che puzza”

Abbassa la pressione, è amico del cuore, la sua agricoltura è fra le più sostenibili per l’ambiente. Il cavolo è la dimostrazione che non serve andare alla ricerca di prodotti esotici (che pure fanno bene) per avere un’alimentazione altamente salutare. Considerato uno dei vegetali più nutrienti al mondo, svolge un’azione antiossidante e preventiva del tumore al colon, al seno o alla prostata. I composti secondari come carotenoidi e flavonoidi contrastano inoltre i famigerati radicali liberi e aiutano a tenere sotto controllo l’aumento del peso corporeo.

Per quanto riguarda i minerali e le vitamine, è ricco dei gruppi A e B, specialmente nella varietà dei broccoletti, ammassi floreali prodotti dal cavolo broccolo ramoso. La vitamina E è maggiore invece nella categoria dei cavolini di Bruxelles, i quali sembrano provenire originariamente non dal Belgio, ma dall’Italia e sembra che siano stati fatti conoscere all’estero dai Romani. Le verze, poi, contengono un principio attivo raro, che protegge dalle lesioni le pareti dello stomaco. E ancora, dalla fermentazione del cavolo cappuccio vengono i crauti, che depurano e regolano l’intestino grazie all’acido lattico, che è appunto prodotto dalla fermentazione.

Tutto raccomandato persino dal padre della medicina, Ippocrate. Quello che noi consideriamo un cibo “povero” infatti, era un tempo addirittura sacro per i greci, meritevole di essere decantato da filosofi e sapienti. Il consumo settimanale era raccomandato fin dall’antichità, reso possibile dal fatto che coltivarlo è estremamente facile, visto che si adatta anche ai climi più freddi.

Cavolo nero di Toscana: il campione della famiglia

Un orgoglio italiano è il cavolo nero, noto con la denominazione estesa di Cavolo Nero di Toscana, pur essendo conosciuto e diffuso in molte regioni del nostro Paese. Secondo le leggende metropolitane, la famiglia De’ Medici usava accogliere gli ospiti con la ribollita di cavolo nero. Aiuta l’organismo a combattere la debolezza, riduce i sintomi influenzali durante la stagione fredda, possiede un concentrato di ferro, sodio, potassio e fornisce un carico di vitamine da record: un vero campione della famiglia dei cavoli insomma, di facile reperimento e alla portata di tutti i portafogli.

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