MUSICA
I Gemini raccontano il loro Natale pop: la band presenta “Come si fa”
Antonio, Andrea e Marco Sambalotti sono i Gemini, band emergente tra le più trasmesse in radio
Se state pensando alla classica canzone natalizia, vi state sbagliando di grosso
Come si fa a cambiare i pensieri e le idee da un momento all’altro? Come si fa a vivere in una vita senza una direzione? Ma, soprattutto, come si fa a immaginare che il pop elettronico, pieno di freschezza e ballabilità, possa suonare solo in estate? A queste e a tante altre domande ci rispondono i Gemini, la band originaria di Anagni (FR) che, dopo un anno in cui ha aperto i concerti di Anna Tatangelo e James Senese, ha voluto regalarci questo nuovo brano in attesa di un grande progetto per il 2022.
Come si fa è proprio il titolo della canzone con cui i Gemini ci accompagnano al Natale in una sonorità quasi insolita per la stagione, sottolineata anche da un videoclip accattivante e coinvolgente. È Antonio, leader e fondatore del gruppo, a raccontarci la genesi di questo brano.
I Gemini ci raccontano Come si fa, la rivoluzione di Natale
Antonio, il vostro videoclip non è il classico accompagnamento a cui siamo ormai abituati: racconta una vera e propria storia. Come nasce?
L’idea era da subito quella di creare un format itinerante, da riproporre in giro per l’Italia nei concerti, che vedesse la partecipazione di diversi artisti, spaziando dal fumettista fino al barman acrobatico. Ciascuno, in modo differente, talentuoso ed espressione di una libera personalità. Un format da portare in giro per l’Italia nei concerti. E poi volevamo dare anche, in qualche modo, un messaggio a sfondo sociale…
In effetti questo è ben chiaro nel finale del video, mentre nel testo non si accenna direttamente a questo.
Nel video i tre protagonisti sono ragazzi giovani che, come per magia sono proiettati in un mondo diverso da quello attuale che, dopo il Covid, fa ancora fatica a riprendersi completamente. Siccome con la musica si può sognare, invece, ecco che abbiamo voluto immaginare una situazione tipo di quella che fino a due anni fa era la vita normale: la gente che si diverte, cantando e ballando insieme. Uno dei ragazzi beve un po’ di più, le amiche insistono per non farlo guidare e il caso vuole che la chiave della macchina finisca dentro a un tombino costringendo i tre a prendere un autobus.
Vi manca molto quel mondo in cui avete catapultato la storia del brano?
Ci manca la vita vera. Non essendo più ventenni, le discoteche in realtà si frequentano sempre meno, però ormai è assente da troppo tempo quella possibilità di condividere le realtà come si faceva fino a prima. Ci siamo focalizzati sempre di più sui social, che ci impongono anche alcuni personaggi in cerca di popolarità a dispetto della coerenza del loro stesso pensiero. Sembra mancare la vera libertà di essere sé stessi, chiusi in un mondo sempre più disorientato, a cui le necessarie restrizioni, ovviamente, non hanno aiutato.
Il divertimento secondo i Gemini: “Amici, musica e sport”
In cosa consiste il vero divertimento?
In tutto ciò che ci fa stare bene facendoci vivere realtà alternative a quelle della quotidianità, in modo pulito, senza bisogno di sballarsi. A me fanno stare bene le cene con gli amici, la musica e lo sport. Sono allenatore di calcio per bambini. Inoltre sono juventino e per fortuna lo sono Andrea e Marco (gli altri due componenti della band, ndr), anche se naturalmente non possiamo non amare il Frosinone!
Ma il divertimento è davvero espressione di libertà o rischia di doversi omologare alla massa in certi casi?
Non deve essere imprigionato in un’omologazione, sennò non si chiamerebbe “tempo libero”. Facendo cose nuove, anche il divertimento ci rende unici. Il problema è proprio quello: non c’è libertà di poter esprimere la propria unicità ora. Nel video abbiamo voluto anche alcune influencer, perché oggi i social sono la moda del momento. Ma non è un difetto, né una colpa: è semplicemente la logica conseguenza. Ci si dedica a ciò che viene concesso: se non vengono offerti certi servizi, è normale che anche chi era abituato ad andare in discoteca ora abbia fatto dei social il nuovo rifugio del tempo libero.
In che modo, questa mancanza di punti di riferimento di cui si parla nel brano, influisce sul vostro percorso musicale?
È difficile, oggi come oggi, capire in che modo si possa essere interessanti dal punto di vista artistico. La musica cambia i suoi umori e le mode in modo sempre più repentino. Ci siamo trovati, quindi, in difficoltà con diverse produzioni e collaborazioni: alcuni insistevano per farci proseguire sulla scia del rock, altri ci dicevano di cambiare genere, arrangiando diversamente brani che già esistevano. Alla fine, oggi, vince solo chi ha le idee chiare, per il resto si possono cambiare anche vari modi di fare musica. Il problema, però, è sempre il modo sbagliato con cui viene trattata la musica in Italia.
A cosa ti riferisci?
In Italia la musica è percepita da molti più come un hobby che non come opportunità di lavoro.
Parlavi di idee chiare. Qual è il vostro preciso obiettivo artistico?
Oggi proponiamo sonorità molto elettroniche, a cui anche il pubblico è già abituato. Per poter aspirare sempre più a grandi livelli, sappiamo che non dobbiamo mai fermarci e cercare di farci ascoltare da più persone possibili, ma sempre con la voglia di crescere. Ecco, questa è la nostra idea: crescere senza pensare di aver già imparato tutto.
Ma le dinamiche in una band come si gestiscono?
Recentemente hanno mandato in tv il film Bohemian Rhapsody. Ecco, quel film spiega bene tante situazioni a riguardo: mantenere sulla stessa direzione teste diverse non è facile. La cosa più importante, però, è affidarsi anche a compromessi che cerchino di accontentare un po’ tutti. Ci si viene incontro a vicenda con l’unico obiettivo di migliorarsi. Beatles, Led Zeppelin, Rolling Stones: sono tutte band storiche che abbiamo sempre ascoltato e che continuano a essere fonte di ispirazione anche in questo senso. E poi abbiamo la fortuna di avere un grande produttore, Andrea Fresu, che ci fa notare quello che, quando si scrive, è più difficile catturare della qualità di un pezzo.