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I Bubal, la tribù africana che si lava con la pipì di vacca

Hanno un’insolita e bizzarra usanza: lavarsi la testa utilizzando la pipì delle vacca.

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“Paese che vai, usanza che trovi” recita un vecchio adagio. Ma pochi sono a conoscenza della particolarissima usanza della tribù africana dei Bubal, che insieme alle proprie vacche si muove senza sosta nei territori desertici tra il Kenya e la Somalia. Ecco la storia di questa insolita tradizione.

I Bubal, le vacche e la pipì

I Bubal praticano una tradizione antichissima e quanto mai unica: dal tramonto all’alba i bambini si lavano accuratamente la testa con l’urina delle mucche, aiutati dalle mamme. Questo strano rituale, che può far storcere il naso a molti, permette al corpo di rimanere protetto dagli attacchi degli insetti per diverse ore, grazie all’azione dell’ammoniaca contenuta nella pipì dei ruminanti. Come se non bastasse, l’urina riesce a tingere i capelli di un colore rossastro, sfumatura particolarmente apprezzata dalla popolazione locale. Insomma, come quanto fa la camomilla…ma con un odore decisamente più pungente.

Chi sono i Bubal?

I Bubal sono un’antichissima popolazione nomade che, grazie alla loro avversione per la società, è riuscita a preservare il proprio modo di vivere in maniera pressoché inalterata. Lo stile di vita è selvaggio, basato sulle esigenze imposte dalle grandi difficoltà dall’habitat in cui si trovano. E proprio le vacche, unica ricchezza dei Bubal, sono considerate vere e proprie divinità. I bambini, addirittura, ne mangiano la materia mestruale per combattere malattie quali rachitismo e scorbuto mentre gli adolescenti leccano i loro genitali per crescere più velocemente e diventare forti e coraggiosi. Insomma, della mucca non si butta via niente.

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