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Guglielmo Vicario ha ospitato una famiglia dall’Ucraina: la storia del portiere della Nazionale dal cuore d’oro

Il portiere della Nazionale italiana ha dato rifugio ad un bambino ucraino

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La bontà d’animo dell’azzurro Guglielmo Vicario

Non era solo una semplice partita quella tra Italia e Ucraina, andata in scena la sera dello scorso martedì 12 settembre, vinta poi 2-1 dagli azzurri a San Siro. Un po’ perché era fondamentale per la nostra Nazionale affermarsi per proseguire il cammino per la qualificazione agli Europei di Germania 2024, ma anche per la storia di uno dei protagonisti della rosa di Spalletti. Quella di Guglielmo Vicario, che non può far altro che scaldare il cuore. Il terzo portiere della Nazionale italiana, infatti, a partire da marzo del 2022, in seguito all’invasione Russa dell’ Ucraina ha accolto in casa propria una famiglia originaria di Dnipro.

Il portiere del Tottenham, al tempo dell’Empoli, che con i genitori aveva deciso di accogliere mamma e figlio. “Ci abbiamo messo un secondo a decidere, è venuto tutto in modo spontaneo”, dichiarava questo pochi giorni dopo ai microfoni della Gazzetta dello Sport.

Il racconto di Guglielmo

La casa di Vicario da allora è rimasta aperta per Hanna e Milan: Cercherò di farlo crescere al meglio. Voglio fargli sentire il mio affetto“, raccontava il giocatore al quotidiano sportivo. Per il bambino, grande appassionato di calcio, è diventato da subito una sorte di eroe “Venom Vicario”, chiamato così grazie alla sua abilità tra i pali in riferimento all’omonimo personaggio dei fumetti Marvel, quando ha scoperto che il suo nuovo fratello di lavoro faceva il portiere nel massimo campionato italiano.

Il bambino si è subito commosso una volta ricevuta dal portiere la maglia dell’Empoli con cui il giocatore scendeva in campo ogni weekend: Aveva gli occhi lucidi, l’ha indossata subito”, ha concluso Vicario.

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