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Giorgio Strehler, la confessione di Shammah: “Abbiamo messo due righe di cocaina sulla bara”
Le confessioni della celebre regista su Giorgio Strehler
Andreé Ruth Shammah: aneddoti di una vita d’artista
Da Franco Parenti a Silvio Berlusconi, da Dario Fo a Giorgio Strehler: gli aneddoti di una vita vissuta da Andrée Ruth Shammah, regista teatrale di successo e direttrice artistica tra le più rinomati in Italia. Figlia di una famiglia sefardita scappata da Aleppo, il successo è arrivato alla fine degli anni Sessanta, quando per la prima volta mette piede al Piccolo Teatro di Strehler e Paolo Grassi. Una vita di retroscena.
Shammah e le lacrime di Silvio Berlusconi
Sono tante le cose che Ruth Shammah potrebbe raccontare della sua lunga vita dietro le quinte dei più grandi e importanti teatri italiani, al fianco dei più grandi attori che hanno fatto la storia del cinema, dello spettacolo italiano. Recentemente intervistata dal Corriere, la celebre regista classe 1948, si confida e si lascia andare a narrazioni molto personali, piccoli ricordi che solamente chi ha vissuto “dietro le quinte” può conoscere e sapere. Non solo Franco Parenti. Tra i tanti ricordi che affiorano dalla memoria, come dicevamo, ci sono quelli che parlano di un Silvio Berlusconi costernato al funerale di Craxi: “Mi ricordo che ai funerali di Craxi Berlusconi piangeva a dirotto. Tenga presente che quando Craxi cadde in disgrazia a Milano non si trovava più un socialista, spariti tutti“.
“Per rendergli omaggio, abbiamo messo due righe di cocaina sulla bara”, il ricordo di Strehler
La mente poi viaggia e va al ricordo del grande e indimenticabile Giorgio Strehler, la cui vita sui generis è stata raccontata più volte dalla stessa Ornella Vanoni. Non sono troppo dissimili i ricordi della Shammah, che ne elenca le eccellenze: “Un visionario, un grande uomo di teatro. Le racconto questa. Maggio Musicale Fiorentino, lui sta provando. Valentina Cortese cerca di farlo mangiare, mi manda a prendere due vassoi con sei paste di riso ciascuno“, così ha inizio il ricordo della regista. Molto insofferente, Strehler quasi si arrabbiò: “‘Ma non vedi che sto lavorando?’, però intanto allunga dietro una mano e la prende. Lei, di volta in volta, sostituisce il dolce mancante attingendo dall’altro vassoio. Morale: alla fine il maestro ha mangiato ma ha dato a vedere di non mangiare“.
E proprio su Giorgio Strehler arriva anche un retroscena sul suo stesso funerale condiviso da lei e dall’attrice scomparsa: “Al suo funerale io e Valentina, per rendergli omaggio, abbiamo messo due righe di cocaina sulla bara. Glielo dovevamo“.