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Giorgia Soleri, il racconto sulla depressione: “Ho tentato il suicidio”

Le difficili parole dell’attivista e scrittrice

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Giorgia Soleri: il difficile periodo della depressione

Giorgia Soleri ha ammesso di aver passato un periodo per niente facile: l’attivista e scrittrice ha sofferto di depressione, arrivando addirittura a tentare il suicidio. Dal fondo però si può solo che risalire ed è quello che la fidanzata di Damiano David dei Maneskin ha fatto.

“Mi ha salvata mia madre, l’hanno avvisata”

Raggiunta dal Corriere della Sera, Giorgia ha ripercorso alcune difficili tappe della sua vita, a partire dall’infanzia: “Ho avuto un’infanzia difficile, i miei si sono separati quando avevo 4 anni. Ho rivisto mio padre qualche settimana fa. Lui si è presentato a sorpresa alla presentazione del mio libro (…) E si sono separati male: mio padre aveva dei problemi (che poi ha risolto), mia madre ha chiesto l’affido esclusivo. Io nel mezzo“.

E poi il periodo più duro, quello della depressione, che le ha fatto toccare il fondo di preciso 5 anni fa: “Ho tentato il suicidio. Ero depressa ma non lo sapevo, come capita a tante persone. Anche la depressione ha i suoi segnali ma possono essere diversi da persona a persona. Io stavo sempre a letto”. E poi sulla mamma, che l’ha letteralmente salvata: “L’hanno avvisata, è venuta a prendermi, mi ha portato a casa sua e sono rimasta lì due mesi“.

Giorgia Soleri: la malattia e l’aborto a 21 anni

Per Giorgia però c’è stato un altro grande dolore e cioè quello della malattia, che ha collegato come un filo rosso invisibile tutti gli avvenimenti della sua vita: “Tutto collegato: la depressione di cui ho sofferto, il dolore, l’ansia di libertà, l’aborto a 21 anni, il percorso femminista“. E la malattia, di cui finalmente oggi riesce a pronunciare il nome: vulvodinia. “Il dolore è tornato. Feroce. Sono rimasta a letto per settimane, le amiche facevano i turni per sollevarmi a braccia per farmi andare in bagno o per farmi mangiare. E allora ecco i farmaci. Oppioidi, fortissimi. Avevo le allucinazioni. Ora va meglio, ma so già che dovrò fare i conti con questo per sempre”.

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