Giorgia Soleri, il discorso al Giffoni: “Le malattie mentali si curano come le altre”

Giorgia Soleri e la battaglia contro l’invisibilità e gli stigmi delle malattie mentali

Un forte intervento quello di Giorgia Soleri al Giffoni Film Festival. L’attivista che è diventata il volto di una battaglia per il riconoscimento davanti alla legge della vulvodinia, e volto del Comitato Vulvodinia Neuropatia Pudendo, si è spesa in occasione dell’incontro contro la stigmatizzazione delle malattie mentali.

“Basta chiamarli psicofarmaci”

Dopo aver firmato e presentato alla Camera dei Deputati una proposta di legge, ospite del Giffoni Film Festival, Giorgia Soleri è intervenuta nuovamente in merito alla salute mentale, tema per lei delicatissimo. “Non dovremmo chiamarli psicofarmaci – ha dichiarato la Soleri, come riporta Ansa – ma semplicemente farmaci. Perché se le cure farmacologiche per altre parti del corpo nel linguaggio comune vengono chiamate solo farmaci, e non ‘cardiofarmaci’, ‘testafarmaci’, bisogna aggiungere il prefisso psico per quelli volti a curare la mente?“, si interroga e domanda l’attivista.

La personale lotta di Giorgia Soleri contro la vulvodinia e l’endometriosi

Da anni Giorgia Soleri ha deciso di raccontare in prima persona la sua battaglia personale contro la vulvodinia e l’endometriosi. Patologie ancora troppo poco studiate e troppo poco approfondite, la cui diagnosi è arrivata solamente per insistenza e continui tentativi, a distanza di anni e anni. Malattie che hanno cambiato la vita di Giorgia, isolandola in più occasioni in quanto il mancato riconoscimento immediato della patologia l’ha portata a scontrarsi contro diagnosi sbagliate, cure inadeguate e un muro fatto di pregiudizi nei confronti di una ragazza che, per molti, sembrava essere solo “esagerata” nell’accusare i sintomi. Una lotta contro un muro, pena l’invisibilità. Un’invisibilità acuita dal dolore costante, cronico.