Francesca Fagnani sull’addio di Fazio in Rai: “In tv c’è poco coraggio”

Francesca Fagnani e l’addio di Fazio in Rai: “In tv c’è poco coraggio”

Francesca Fagnani commenta l’addio di Fazio Fazio quasi in presa diretta, a pochi giorni dall’ufficialità della notizia: anche la conduttrice di Belve ha voluto dire la sua sull’addio del celebre conduttore, ora protagonista del futuro di Nove.

Il futuro su Nove e il nuovo contratto milionario

Cosa serberà il futuro a Nove di Fabio Fazio? I progetti potrebbero essere tanti e alcuni non troppo dissimili da quelli Rai, cosa cambierà di poco però sarà il guadagno. Secondo il CorSera infatti, Fazio avrebbe posto la sua firma su un contratto che lo legherà a Discovery per 4 anni di seguito per un ricavo totale di circa 10 milioni di euro. Tirando le somme, parliamo di 2,5 milioni di euro all’anno per Fazio, poche centinaia di migliaia di euro in più rispetto al guadagno in Rai. L’uscita di scena però è sicuramente ciò che su tutto viene commentato ora in Rai e fuori, al netto di compensi e particolarità del contratto. Dopo Amadeus, Saviano, Lucarelli arriva anche il pensiero in merito di Francesca Fagnani.

Francesca Fagnani commenta l’uscita di scena di Fabio Fazio dalla Rai

Cosa ne pensa la conduttrice di Belve dell’uscita di scena di Fabio Fazio dopo 40 anni in Rai? Un’uscita che come si può intuire, ha un sapore molto diverso. Il volto funzionava, il programma (Che Tempo Che Fa) è uno dei più longevi della tv, con ottimi ascolti e ottimi ricavi ma soprattutto un format di altissimo profilo. Quando si guarda a Che Tempo Che Fa basta sfogliare l’elenco degli ospiti internazionali che vi hanno presenziato almeno una volta, da Obama al Papa. Ma quand’anche tutto questo non è abbastanza e anzi, è quasi nulla? “È una perdita per la Rai ma non per i telespettatori, per fortuna, che lo troveranno su un’altra rete. C’è ormai tanta offerta. Chi sa lavorare non resterà mai fuori“, il commento della Fagnani su Fazio a Vanity Fair.

La riflessione poi si allarga e dal caso si passa al generale, alla mente aziendale: “In televisione c’è poco coraggio. E non dipende dai conduttori, ma dai dirigenti che dovrebbero investire su volti nuovi e premiare più il merito delle parrocchie“, fa sapere la conduttrice di Belve.