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Francesca Fagnani e la morte della madre: “Si ammalò, tumore ai polmoni”

“Dalla stanza da letto chiamava solo lui”

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Francesca Fagnani: la malattia e la morte della madre

Non solo parole spese per l’addio di Fazio: recentemente intervistata, Francesca Fagnani apre le porte della sua vita privata e soprattutto del suo passato parlando della morte della madre e di come, durante la malattia, fu fondamentale la presenza di suo padre.

Le confessioni private della conduttrice di Belve

La conduttrice di Belve è sicuramente una chiacchierona in tv, ma a patto che questo serva a far parlare i suoi ospiti. Non è solita alle interviste Francesca Fagnani che da sempre ha lasciato intuire sia gelosa della sua vita privata, soprattutto quando si parla del compagno Enrico Mentana. Recentemente intervistata da Vanity Fair però, la conduttrice ha voluto svelare qualcosa di più di se stessa e della sua vita. In particolare, la conduttrice si è soffermata sul ricordo di sua madre che, negli ultimi anni, aveva lottato contro il tumore ai polmoni.

“Tumore ai polmoni”: Francesca Fagnani racconta la malattia e la morte della madre

Dopo la separazione da mio padre, episodio che la fece molto soffrire, lei si ammalò gravemente e lui tornò a vivere con lei, per assisterla, 24 ore su 24 fino alla fine“, dichiara la Fagnani. La madre della conduttrice oggi non c’è più ma nel ricordarla, la Fagnani si concentra sul ricordo di quella volontà. A strapparla alla vita fu un tumore ai polmoni, una diagnosi ricevuta dopo la separazione dal marito. “Mio padre era tornato però a casa per assisterla e curarla“, racconta. La Fagnani ha voluto evidenziare questa sfumatura di un amore che, nonostante fosse finito, aveva continuato ad esistere in altre forme. “Dalla stanza da letto chiamava solo lui – così la Fagnani – avevo 10 anni quando si separarono. A scuola mi vergognavo un po’ dell’accaduto, ma lei riuscì a stabilire un rapporto con lui tale che non c’erano problemi nei we, chi stava con chi o per quanto tempo. Ho sempre sperato che mi lasciasse in eredità quella forza di carattere“.

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