G-8X9FB2YCC0

Serie Tv

Fino all’ultimo battito: la serie tv che racconta il dramma etico di un papà-medico

Marco Bocci è Diego Mancini, primario di cardiochirurgia, che deve affrontare scelte estreme

Pubblicato

su

La serie tv Fino all’ultimo battito, diretta dall’esperta Cinzia TH Torrini, è una delle novità autunnali più attese e più gradite di casa Rai. Lo conferma il fatto che i primi due episodi, andati in onda giovedì 23 settembre su Rai1 in prima serata, hanno catturato quasi quattro milioni di telespettatori con oltre il 20% di share.

La serie si compone di dodici episodi, da circa un’ora ciascuno, dei quali gli ultimi due saranno trasmessi la sera del 28 ottobre. Il medical drama acquisterà, come vedremo, sempre più i dettami del crime senza rinunciare però ad una buona dose di commedia. 

La trama di Fino all’ultimo battito

Protagonista della serie è Diego Mancini, professore ordinario di cardiochirurgia a Bari, un uomo che è arrivato dov’è con le sue forze, senza aiuti o raccomandazioni, grazie ad una morale di ferro che verrà messa a dura prova dagli eventi.

Diego vive con la sua compagna, Elena, la di lei figlia Anna (avuta da un precedente matrimonio), il loro figlioletto Paolo e la madre di Elena. Dopo anni di relazione, le carte del divorzio di Elena sono finalmente firmate, Diego e la compagna possono finalmente convolare a nozze (è lei, cosa rarissima, a fare la proposta). Ma l’idillio dura meno di un secondo: subito dopo l’annuncio del fidanzamento a cena, il bambino Paolo, affetto da cardiomiopatia, ha un malore per un’aritmia e viene ricoverato d’urgenza. Sembra che non ci sia possibilità di guarigione per lui, quando ecco che arriva in ospedale un cuore compatibile.

Diego esegue con successo il trapianto a suo figlio, ma purtroppo ha dovuto commettere un abominio medico per fare l’operazione. Infatti, in lista d’attesa per lo stesso cuore, prima di Paolo, c’era una ragazza di nome Vanessa. Il primario ha alterato le sue analisi, per permettere al figlio di scavalcarla nella priorità.

Nel frattempo, in un’altra linea di trama destinata a intrecciarsi con la prima, il dottor Mancini deve far visita al boss Cosimo Patruno, in carcere con il 41bis, il quale dice di avere sviluppato una patologia cardiaca che gli darebbe diritto ai domiciliari. Diego accerta che le sue condizioni di salute sono abbastanza buone da restare dov’è. Inizia, dunque, a ricevere minacce dalla famiglia Patruno.

Violante Placido e Marco Bocci, i protagonisti di Fino all’ultimo battito

Diego Mancini è interpretato da Marco Bocci (all’anagrafe Bocciolini), classe 1978, già famoso per le serie Romanzo Criminale e Squadra Antimafia. Del suo personaggio, Bocci ha “giustificato” il comportamento, dicendo che l’amore per un figlio è così immenso da portare un genitore a riconsiderare le sue priorità.

Per il ruolo di Elena, una donna molto ottimista, è stata invece scelta Violante Placido, figlia del regista e sceneggiatore Michele Placido. Come la donna che interpreta, anche lei ha dovuto affrontare una difficile separazione e deve fare i conti col proprio passato sentimentale. Ci sono poi i ragazzi, Giovanni Garone (al suo debutto in TV come Paolo) ed Emanuela Minno (nella parte di Vanessa, la ragazza bisognosa di un cuore). 

Al cuore del dilemma etico

Nelle sue dichiarazioni Bocci ha centrato quello che è il grande interrogativo di Fino all’ultimo battito, ovvero: “Cosa avrei fatto al posto del protagonista?”. Tema non certo nuovo, si pensi al film di qualche anno fa I nostri Ragazzi, dove due coppie di genitori devono decidere se denunciare i figli che hanno commesso un reato grave. Come in quel caso, anche la nuova serie della Torrini è la discesa agli inferi di un uomo che doveva essere un eroe.

Exit mobile version