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Fininvest: come sono cambiate le quote dopo l’apertura del testamento di Silvio Berlusconi

L’azienda è stata ripartita a seconda delle ultime volontà dell’ex premier

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Il nuovo volto di Fininvest dopo la lettura del testamento di Silvio

Dopo la morte di Silvio Berlusconi, Mediaset sta attraversando un periodo di rivoluzione sia nella sua forma organizzativa che nei contenuti. Prima del 12 giugno, Fininvest, che è l’azienda di proprietà della famiglia Berlusconi, era controllata dai figli dell’ex Cavaliere, Pier Silvio e Marina, per una percentuale pari al 7,65% ciascuno. I figli nati dal secondo matrimonio, Barbara, Eleonora e Luigi, possedevano invece complessivamente il 21,42% delle quote. Tuttavia, tale distribuzione di azioni è stata completamente rimescolata in seguito alla divisione delle quote personali di Silvio Berlusconi, il 61,21% dell’azienda, avvenuta sulla base delle indicazioni riportate nel testamento aperto nelle scorse ore.

Il testamento ridisegna la spartizione delle quote tra i figli di Berlusconi

Marina e Pier Silvio, figli del primo matrimonio di Berlusconi con Carla Elvira dall’Oglio, ora controllano infatti il 53% di Fininvest. In precedenza Fininvest era di proprietà dell’ex Cavaliere per oltre il 61%, mentre il restante 40% circa era diviso tra i suoi cinque figli. Marina possedeva il 7,65% attraverso la Holding Italiana Quarta, Pier Silvio aveva il 7,67% con la Holding Italiana Quinta e circa il 21% era detenuto dalla H14, la holding in cui Barbara, Eleonora e Luigi erano coinvolti in maniera paritetica.

Le donazioni al fratello Paolo, alla compagna Marta e all’amico Dell’Utri

Secondo le notizie diffuse dall’Ansa, sin dall’inizio era chiaro che nessuno dei cinque figli avrebbe avuto il controllo esclusivo dell’azienda. “Nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest SpA precedentemente esercitato dal padre stesso”, si legge nella nota inviata da Marina Berlusconi. L’apertura del testamento di Silvio Berlusconi, che era uno dei punti cruciali da risolvere dopo la sua morte, è avvenuta il 5 luglio alla presenza degli eredi, con il notaio Arrigo Roveda che ha letto le disposizioni testamentarie. Nel testamento mancava una menzione al figlio minore Luigi, ma sono state stabilite donazioni di 100 milioni di euro a Paolo, fratello di Silvio, e a Marta Fascina, mentre a Marcello Dell’Utri sono stati donati 30 milioni di euro. La lettera che accompagnava il testamento concludeva con le parole: “Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà”.

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