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Fine dell’Era Ferragni: l’Influencer Marketing in Italia si Reinventa

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Fine dell’Era Ferragni, un cambiamento epocale

L’influencer marketing italiano sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Dopo anni di dominio incontrastato, Chiara Ferragni non è più il volto principale delle campagne pubblicitarie. La sua figura, a lungo simbolo di un settore in rapida crescita, cede il passo a una pluralità di nuovi creatori di contenuti, segnando un’epoca di maggiore diversificazione e “democratizzazione” del panorama digitale. Questo cambiamento si colloca in un contesto in cui gli investimenti nel settore hanno raggiunto cifre record, toccando i 352 milioni di euro nel 2024, con un incremento del 9% rispetto all’anno precedente.

La fine dell’Era Ferragni.

Nuove strategie, nuovi protagonisti

Le strategie dei brand stanno evolvendo, con una crescente preferenza per i micro e nano influencer, che garantiscono un rapporto più autentico con nicchie di pubblico specifiche. Mentre i mega influencer registrano una contrazione dei compensi, i creator con un seguito più ristretto ma altamente coinvolto vedono una crescita nei guadagni. Secondo il Listino compensi influencer 2024 di DeRev, i guadagni per i micro influencer (10.000-50.000 follower) si attestano tra 350 e 1.000 euro per post, mentre i creator con un’audience fino a 300.000 follower arrivano a percepire fino a 5.000 euro per contenuto.

La frammentazione non riguarda solo le collaborazioni, ma anche le piattaforme. Instagram mantiene la sua posizione dominante, ma altre piattaforme, come TikTok, sono sempre più apprezzate per la loro capacità di generare engagement. Al contrario, Facebook mostra un declino significativo nei compensi medi per post.

Il declino del monopolio e il “Pandoro Gate”

Fine dell’Era Ferragni. Il declino della centralità di Chiara Ferragni è stato accelerato da scandali come il “Pandoro Gate”, che ha sollevato dubbi sulla percezione di autenticità dei mega influencer. Questo evento ha contribuito a ridefinire il concetto di credibilità nel settore, spingendo brand e consumatori verso creatori che incarnano valori più autentici e vicini alla quotidianità del pubblico.

Il giornalismo nell’era dei social

Parallelamente, si registra una convergenza tra il giornalismo tradizionale e le dinamiche degli influencer. Nasce così la figura dell’info-encer, che unisce l’autorevolezza giornalistica alle strategie comunicative proprie degli influencer. In Italia, esempi di successo includono:

  • Andrea Scanzi, firma del Fatto Quotidiano, noto per il suo engagement su piattaforme social.
  • Enrico Mentana, che utilizza Facebook per commenti incisivi e notizie in tempo reale.
  • Gianluca Di Marzio, un riferimento nel mondo del calciomercato, grazie a una solida presenza online.

Qualità e credibilità: la nuova frontiera

Con la frammentazione del potere e la moltiplicazione dei canali, la qualità dei contenuti è più cruciale che mai. Brand, creator e giornalisti devono rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più attento e consapevole, puntando su storytelling autentici e su una narrazione che emozioni ma mantenga al contempo autorevolezza.

Questa nuova era rappresenta un’opportunità per ripensare i modelli tradizionali, creando un ecosistema digitale più inclusivo e sostenibile.

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