TV e SPETTACOLO
Festival di Sanremo, le risate contro i pregiudizi: dirige Checco Zalone
L’esordio sul palco dell’Ariston è un successo
Checco Zalone al Festival di Sanremo con una fiaba per contrastare i pregiudizi a suon di risate
Il momento tanto atteso è finalmente andato in onda. Checco Zalone è salito per la prima volta sul palco dell’Ariston, portando con sé una fiaba dall’obiettivo ben preciso. L’intento del comico pugliese è chiaramente la risata, da scatenare inserendo tra le pieghe delle guance in estensione un messaggio di uguaglianza.
Il principe calabrese e la rivisitazione di Cenerentola
Checco combatte un pregiudizio per scacciarne cento. La discriminazione sessuale diventa veicolo per condannare ipocrisie e fobie di ogni genere. La sua fiaba fa ridere e riflettere, intrattiene, diverte e, soprattutto non fa una grinza. Gli scambi d’apertura con Amadeus sono liberi, non si contiene Checco, non cerca di evitare i terreni pericolosi della suscettibilità, ci sguazza dentro disarmandoli ed esorcizzandoli. Il Festival, e l’Italia, si riscoprono liberi di ridere. Liberi di farlo di pancia, prendendosi tutti un po’ in giro, con leggerezza.
Arriva Checco e l’Ariston mostra i denti (per le risate)
Scherza su Ornella Muti (“Bella l’idea di farla doppiare da Maria De Filippi”), scherza sulle vallette più belle che altro (osando uno “sceme” come sinonimo), ma lo fa con tale disinvolto menefreghismo, quello di chi non teme storcimenti di naso in platea, che risulta assolutamente inattaccabile. Si ride, punto. Amadeus lo ha chiamato apposta, lui ha risposto presente.
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