Trend
Eurovision curiosità: quante volte ha vinto l’Italia e altri aneddoti
Modugno “bloccato” dal maltempo, Gigliola Cinquetti “bloccata” dal referendum sul divorzio e Nunzio Gallo che cambiò le regole: la storia dell’Italia all’Eurovision
Eurovision e Italia: tutti gli aneddoti sugli italiani che hanno partecipato
Eurovision Song Contest: siamo sempre più vicini alla 67esima edizione del festival che andrà in scena a Liverpool: alcuni curiosi aneddoti sull’Italia in gara.
Quanto volte l’Italia ha partecipato e vinto l’Eurovision
Per l’Italia è la partecipazione numero 48 all’Eurovision. Tre vittorie, svariati secondi e terzi posti, ma anche posizioni più o meno lontane dal podio, il più delle volte immeritate vista la qualità complessivamente buona delle canzoni presentate. A volte alcune circostanze, particolari, curiose o sfortunate, hanno influito sul risultato per gli “azzurri” dell’ugola. Ne rivediamo 3, lontane nel tempo, ma degne comunque di nota.
Eurovision 1957, Nunzio Gallo e Corde della mia chitarra: mai più canzoni così lunghe
In occasione della seconda edizione di quello che allora era detto in francese Grand Prix Eurovision de la Chanson, a Francoforte sul Meno, nell’allora Repubblica Federale di Germania, fu Nunzio Gallo a rappresentare l’Italia. Il cantante propose al pubblico europeo Corde della mia chitarra. La canzone che aveva vinto il Festival di Sanremo anche grazie alla versione di Claudio Villa.
Nunzio Gallo: ecco perché Mahmood e Blanco hanno dovuto accorciare Brividi
Gallo, napoletano (1928-2008), era un ex-baritono d’opera convertitosi alla musica leggera, cantando i propri brani sia in lingua partenopea che italiana. Il brano in gara in terra tedesca si giovava di un arrangiamento molto elaborato: introduzione orchestrale; strofa; ritornello; ripresa del tema da parte dell’orchestra e finale. Il guaio fu che l’esecuzione della canzone superò di poco i 5 minuti di durata. La cosa venne fatta presente da giurati e organizzatori e da quel momento si decise che il tempo a disposizione per ogni canzone iscritta non doveva e non poteva più superare i 3 minuti e 30 secondi. Comunque sia, Nunzio Gallo arrivò quarto.
Eurovision 1958: saltano i ponti video e Modugno non riesce a Volare bene
L’anno dopo, in virtù della vittoria ottenuta dai Paesi Bassi, ci si ritrovò in terra olandese, ad Hilversum. Dal punto di vista meteorologico, in Europa quel finale d’inverno (era mercoledì 12 marzo) del 1958 fu assai turbolento e ne risentì anche la ricezione della trasmissione. Il sorteggio stabilì che fosse proprio l’Italia ad aprire la contesa, con Domenico Modugno e quella Nel blu, dipinto di blu. Quella sera, però, le cose si svilupparono sotto una cattiva stella.
Modugno 3° con nel Blu, dipinto di blu per “colpa” del maltempo
L’esecuzione di Modugno non potè essere ascoltata per intero da alcune giurie a seguito di un breve disservizio audio-video sul collegamento internazionale. La cosa venne fatta prontamente presente e fu quindi concesso al cantautore pugliese di ripetere la canzone al termine delle presentazioni dei motivi rappresentanti degli altri Paesi. Tuttavia si verificò nuovamente in parte l’inconveniente tecnico e così Volare (come oramai la gente stava ribattezzando ovunque il brano) non andò al di là del terzo posto, battuto dalla delicata canzone francese di Andrè Claveau Dors, mon amour. Si trattava di una dolce ninna nanna che in Italia avrebbe ripreso Fred Buscaglione, alternando il proprio canto con un bell’assolo di violino.
Eurovision 1974: Gigliola Cinquetti “in castigo televisivo” per colpa di Si
L’edizione numero 19 dell’Eurovision fu caratterizzata da particolarità ed imprevisti di ogni tipo. Innanzi tutto, avendo il Lussemburgo vinto per 2 anni di seguito e non sentendosi la TV del Granducato pronta ad affrontare nuovamente una trasmissione dall’organizzazione così laboriosa e dispendiosa, si fece avanti la BBC, puntando sulla sede di una rinomata stazione balneare inglese, Brighton. L’evento venne fissato per sabato 6 aprile 1974: pochi giorni prima, però, la Francia dovette ritirarsi dalla gara, in segno di lutto per la morte del Presidente della Repubblica, Georges Pompidou.
Il referendum sul divorzio in Italia che bloccò anche l’Eurovision
L’Italia, intanto, in un primo momento aveva stabilito la trasmissione in differita di 24 ore, ossia domenica 7 aprile sul Secondo Canale, con la telecronaca di Rosanna Vaudetti. Poi, però, la campagna elettorale per il referendum sul divorzio previsto per il 12 e il 13 maggio successivi impose in casa RAI molta prudenza. Programmi sul tema della famiglia vennero rinviati ad altra data.
Gigliola Cinquetti: il bis accarezzato ma non apprezzato in Italia
Perfino la telecronaca dell’Eurovision fu cancellata e proposta solo dopo i risultati elettorali. (Ossia la sera di giovedì 6 giugno, quindi ben 2 mesi dopo). Il motivo? Gigliola Cinquetti cantava un brano intitolato Si. Ciò avrebbe potuto creare polemiche per eventuali (ma in realtà inesistenti) riferimenti allusivi alla questione politica di cui sopra. L’artista veronese per poco non fece il bis a 10 anni esatti dal trionfo di Non ho l’età a Copenhagen: infatti arrivò seconda, dietro gli svedesi Abba, vincitori con Waterloo. Inoltre le vendite di Si in Italia furono relativamente scarse, mentre il brano conquistò le classifiche francesi (con il titolo Lui) e soprattutto britanniche. Ribattezzato Go before you break my heart, quel motivo fece diventare Gigliola per gli inglesi “the Italian Lady” e addirittura Oltreoceano Frank Sinatra ebbe una mezza idea (poi però sfumata) di inciderlo.