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“E ti vengo a cercare”: il libro di Scanzi su Battiato vince a Milano
Franco Battiato continua a vivere tra le pagine di un nuovo libro
E ti vengo a cercare: premiato il libro di Andrea Scanzi sulla vita di Franco Battiato
A circa un anno e mezzo dalla morte di uno dei più grandi musicisti italiani, i discorsi continuano a vertere su di lui e sul vuoto che ha lasciato dietro a sé. Franco Battiato è morto il il 18 maggio scorso: da allora sono stati in tanti a scrivere sulla sua vita e sulla sua eredità artistica e culturale. Uno di questi, E ti vengo a cercare. Voli imprevedibili ed ascese velocissime di Franco Battiato, è stato particolarmente apprezzato dalla critica letteraria. Libro biografico sulla carriera di Franco Battiato scritto dal giornalista e drammaturgo toscano Andrea Scanzi, si è aggiudicato il Premio speciale Best Seller all’interno del Premio letterario Milano International.
I riconoscimenti della critica letteraria al libro di Andrea Scanzi su Franco Battiato
Il riconoscimento sarà consegnato ad Andrea Scanzi durante la serata di premiazione, che si terrà il 26 novembre presso la Sala Barozzi dell’Istituto dei ciechi di Milano. Molto apprezzato Scanzi “per la straordinaria capacità di scrivere un libro ricco di amore, passione e competenza, al tempo stesso fruibile e di facile lettura su uno dei grandi geni della musica del nostro tempo”.
“Essere stati contemporanei di Battiato è una fortuna enorme”
Il titolo del libro, E ti vengo a cercare, è tratto da un’omonima traccia presente nell’album Fisiognomica. All’interno delle sue pagine si vuole ripercorrere la carriera di Franco Battiato, all’interno del mondo musicale ma non solo. Si parla anche dei suoi studi in linguistica e del suo apporto al mondo del cinema, dell’opera, della pittura e della religione. La sua carriera è stata segnata dalla continua ricerca di visionarie forme di comunicazione artistica, distruggendo i paradigmi del passato per costruirne di nuovi.
Come dice Andrea Scanzi: “La vita è quasi sempre una iattura insopportabile, ma essere stati contemporanei di Battiato era e resta una fortuna davvero enorme“.