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Cinema e Teatro

È morto Gianni Cavina, l’attore che ha collaborato in più di 20 film con Pupi Avati

Se ne è andato un grande del cinema italiano

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Gianni Cavina

Gianni Cavina: l’annuncio della morte dato dal fratello di Pupi Avati

Gianni Cavina ha esalato questa notte l’ultimo respiro a Bologna, per altro sua città natale. L’attore, interprete di moltissimi film di Pupi Avati, aveva 81 anni ed era malato da ormai molto tempo. Nonostante la malattia ha però affrontato le riprese del film Dante, diretto da Pupi Avati e con Sergio Castellitto e Alessandro Sperduti, la cui uscita al cinema è prevista per questo settembre. La notizia è stata data dal fratello di Pupi Avati, il produttore Antonio Avati, che ha detto: “Purtroppo la moglie di Gianni all’alba di oggi ci ha dato questa tristissima notizia. Gianni era già malato ma aveva affrontato con grande forza anche le riprese di “Dante”, dove interpreta il notaio Pietro Giardino”.

Le parole di dolore del regista e amico Pupi Avati

Pupi Avati ha collaborato in moltissimi progetti cinematografici con l’attore Gianni Cavina. Grazie al film Festival diretto da Pupi Avanti, Gianni Cavina si è guadagnato un Nastro d’argento al migliore attore non protagonista nel 1997. Consacrato il sodalizio con il primo film in cui hanno lavorato insieme, Balsamus, l’uomo di Satana nel 1968, hanno continuato lungamente la loro collaborazione con 16 film per il grande schermo e 3 per il piccolo schermo. Gianni Cavina è stato inoltre tra i personaggi principali di quello che è forse il film più conosciuto e apprezzato dell’intera carriera di Pupi Avati: La casa dalle finestre che ridono.

Pupi Avati, ricordando Gianni Cavina, dice:

“Va via un pezzo molto importante della mia vita non solo professionale, ma soprattutto umana. Purtroppo lo presagivo, stava male da tanto tempo, ma era sempre positivo sulla sua lunga  malattia. Quando ci sentivamo al telefono mentiva perché non voleva che ci si preoccupasse per lui. Per il mio film su Dante era venuto con grande coraggio a Roma a girare, ma io sapendo che non stava per niente bene gli avevo così fatto interpretare un uomo allettato in modo che non si stancasse.”

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