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Cinema e Teatro

Dizionario di cinema: che cos’è un jump cut?

La storia di un errore di montaggio diventato un sofisticato vezzo artistico

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Jump cut: da errore di montaggio a grande opportunità artistica

I grandi maestri del cinema hollywoodiano classico sarebbero inorriditi alla visione della presentazione dei personaggi di Snatch – Lo strappo, della scena allo specchio di Richie ne I Tenenbaum oppure ancora della scena nella macchina in Fino all’ultimo respiro. Perché? Perché in queste opere di cinema della modernità è stato preso un errore di montaggio (il jump cut) ed è stato trasformato in uno strumento di espressione artistica. E meno male.

Jump cut: che cos’è?

Il jump cut (traducibile in italiano con “taglio interno”) è una tecnica di montaggio utilizzata nel cinema della modernità: consiste nell’eliminazione di una porzione di ripresa centrale in fase di montaggio e del mantenimento della prima e dell’ultima parte. Questo porta ad avere un salto tra le due inquadrature, ma porta anche ad una conservazione del medesimo asse di ripresa tra una e l’altra. Considerato un grave errore nel cinema classico (in quanto ad ogni stacco dovrebbe corrispondere un raccordo: di posizione, di movimento, di asse), è stato rivalutato durante gli anni ’70 grazie all’apporto rivoluzionario dei cineasti della nouvelle vague francese.

Alcuni esempi di utilizzo artistico del falso raccordo

Come abbiamo detto, nel cinema moderno e contemporaneo ci sono molti registi che si servono di questo falso raccordo in maniera capace e consapevole, ottenendo degli effetti visivi decisamente interessanti.

Fino all’ultimo respiro – François Truffaut (1960)

Uno dei primi a dare vita alla rivoluzione è stato François Truffaut nel suo film Fino all’ultimo respiro. Caratterizzato da un montaggio ribelle e disordinato, in questa pietra miliare del cinema della modernità troviamo un largo utilizzo del jump cut, come in questa scena:

Snatch – Lo strappo – Guy Ritchie (2000)

Un utilizzo diventato ormai iconico nella storia del cinema è quello fatto da Guy Ritchie in Snatch – Lo strappo. Nella scena iniziale di presentazione dei personaggi ci sono molteplici jump cut: la macchina da presa rimane ferma nella stessa posizione e i personaggi si muovono all’interno del quadro, andando come “a scatti”.

I Tenenbaum – Wes Anderson (2001)

Altro esempio è quello de I Tenenbaum, per la regia di Wes Anderson. L’intera scena in cui Richie tenta il suicidio in bagno è costruita con questa tecnica.

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