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Cristina D’Avena alla festa di FdI: “Non porto ideologie ma musica”

Arriva la replica di Cristina D’Avena dopo tutte le critiche per la sua partecipazione alla festa di Fratelli d’Italia

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Cristina D’Avena: la polemica per la sua partecipazione alla festa di Fratelli d’Italia

Un vero fiume di polemiche quello che ha travolto Cristina D’Avena nella giornata di ieri, quando è stata data conferma della sua presenza alla festa per i 10 anni di Fratelli d’Italia. Una polemica accesa che puntava il dito contro la cantante, accusata di aver tradito la comunità LGBTQ+ che in lei ha sempre rintracciato un’icona. La cantante però proprio in queste ore ha voluto fare chiarezza sul suo invito e mettere a tacere tutte le critiche.

Polemica su Cristina D’Avena alla festa di FdI, la replica: “Non porto ideologie ma musica”

Cari amici“, così inizia la lunga lettera scritta sul cellulare da Cristina D’Avena e poi da lei pubblicata sui social. “Ho letto nel pomeriggio di ieri commenti e considerazioni feroci sulla mia partecipazione alla festa di questa sera, in piazza dal Popolo a Roma“, continua. Proprio oggi infatti, giovedì 15 dicembre, avranno inizio a Roma 4 giorni di festa per il partito guidato da Giorgia Meloni, ora alla presidenza del Consiglio dopo le elezioni del 25 settembre scorso. “Non credo serva spiegare come mi sia sentita. Preferisco ricordare a chi mi ha giudicato – scrive la cantante – forse con un po’ troppa fretta, chi sono“.

“Non mi schiero e non cambio pelle all’improvviso”

Così la D’Avena ricorda che proprio quest’anno ricorrono i suoi 40 anni di carriera, una professione che l’ha portata ad esibirsi in tutto il mondo: “Nelle piazze dei paesi, nei palazzetti delle città, nei teatri, in televisione, nelle feste LGBTQ+ e anche alle feste dell’Unità. Nei Pride e al Vaticano. E sempre e ovunque con tutto l’impegno e la gratitudine possibili“. Si tiene ben distante Cristina D’Avena dalle ideologie spicciole, parlando di musica e non di politica: “Stasera, come tutte le altre, non porto ideologie ma musica. Non mi schiero e non cambio pelle all’improvviso. Ho accolto un invito per cantare, non per militare sotto una bandiera. E se posso trasformare una polemica in qualcosa di più utile, vorrei fosse un’ottima occasione per dimostrare che la musica unisce, include, conforta“.

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