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Codacons, ci risiamo: ennesima denuncia contro Fedez, nel mirino anche Cattelan

Fedez sì, ma c’è di mezzo anche Cattelan: la nuova denuncia del Codacons

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Codacons: ennesima denuncia contro Fedez dopo l’intervista a Stasera c’è Cattelan

Se qualcuno pensava che fosse finita l’eterna lite tra il Codacons e Fedez, dovrà ricredersi: continuano i problemi tra l’associazione e il rapper, di nuovo nel mirino dopo le sue pesanti dichiarazioni rilasciate a Stasera c’è Cattelan.

Fedez ospite a Stasera c’è Cattelan

Il campo che divide Fedez dal Codacons è minato, e puntualmente salta tutto. Ancora una denuncia quella che arriva da parte dell’associazione nei confronti del rapper, accusato questa volta di calunnia per le sue pesanti dichiarazioni rilasciate a Stasera c’è Cattelan. Fedez, intervistato da Cattelan, si è lasciato andare alla sua versione del racconto, alla sua campana che ovviamente mette in cattiva luce l’attività del Codacons nella persona soprattutto di Carlo Rienzi, fondatore nonché presidente.

Codacons: “Dovrà rispondere in tribunale”

Rienzi molto risentito all’indomani dell’intervista: “Fedez si è lasciato andare, per l’ennesima volta, ad affermazioni ingiuriose ai danni del Codacons, contestando anche la decisione del tribunale di Roma che, come noto, ha dato torto al rapper“. Parliamo della sentenza che ha condannato Fedez per fatti risalenti al marzo scorso, quando aveva accusato l’associazione di aver pubblicizzato sul proprio sito una raccolta fondi a titolo personale per il Covid. Truffa il reato che aveva ipotizzato Fedez accusando il Codacons, ma il Tribunale di Roma ha sentenziato contro. “Una decisione che evidentemente Fedez non ha gradito – fa sapere Rienzi in una nota – Al punto da tornare sull’argomento attraverso una serie di affermazioni gravemente calunniose di cui ora dovrà rispondere in tribunale“.

E questa volta non è solo Fedez a “pagare le spese”. Anche Alessandro Cattelan sembra essere in qualche modo coinvolto nella querelle, diffidato formalmente dal Codacons. L’associazione ha invitato il conduttore a rettificare le errare informazioni che sono filtrate nel corso dell’intervista “pena una denuncia per concorso nel reato di calunnia“.

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