Libri
Cocktail e libri: i drink preferiti dei grandi personaggi letterari
Dal Jack Rose al Tequila Zobie: i cocktail preferiti dei grandi protagonisti della letteratura
Ad ogni personaggio dei libri il suo cocktail
Cocktail e letteratura hanno più cose in comune di quanto si può credere e abbiamo deciso di dimostrarvelo andando a ripescare proprio nei libri alcuni dei cocktail più celebri bevuti, assaggiati, sputati o denigrati dai grandi protagonisti della carta o dai loro autori. Un viaggio dietro al bancone di Vizio di Forma sino al Jack Rose di Fiesta, il cocktail preferito del Jake Barnes di Hemingway.
Il Gin Gimlet di Philip Marlowe ne Il lungo addio
Libri, protagonisti, autori e cocktail: partiamo dal Gin per andare alla scoperta di una vera e propria lista di bevande letterarie degne di un menù da bar. Il primo cocktail di cui vogliamo parlare fu molto caro a Philip Marlowe, il celebre detective privato frutto dell’immaginazione di Raymond Chandler. Ne Il lungo addio, qualcuno lo ricorderà, fu proprio il duro e impenetrabile Marlowe a dare la ricetta del suo Gin Gimlet. Si tratta di un cocktail tuttavia recente che ha visto la “nascita” nei primi anni del ‘900 per mano di Thomas Gimelette, il dottore che aveva notato come il gin, se allungato nella razione con del lime, avesse delle proprietà benefiche nel combattere lo scorbuto.
Il Gin Gimlet preferito da Marlowe:
- 1/2 succo di lime Rose’s
- 1/2 gin
Il Tequila Zombie di Doc Sportello in Vizio di Forma
Mai sentito parlare di Vizio di forma? Era il 2009 quando Thomas Pynchon dava alla luce uno dei suoi romanzi più celebri che in Italia però arrivò solamente nel 2011, 20 anni esatti da oggi. Al centro dell’opera c’è l’indimenticabile figura di Larry “Doc” Sportello, l’investigatore che viene incaricato dalla sua ex di sventare propriamente quello che sarebbe il tentativo della moglie del suo attuale compagno. Parlando proprio del protagonista non si può non fare riferimento al suo cocktail preferito, il Tequila Zombie.
Il Tequila Zombie di Larry Doc Sportello
- ghiaccio
- 80 ml di succo d’arancia
- 40 ml di vodka
- 40 ml di rum speziato
- 40 ml di brandy all’albicocca
- 80 ml di tequila
Il Vino Sodiodi di Sal Paradise in Sulla strada
Non suonerà nuovo agli amanti del grande Jack Kerouac e del suo autobiografico Sulla strada. Edito per la prima volta nel 1957, il romanzo è ambientato nell’America degli anni ’40 e al centro di questo lungo viaggio, un po’ in auto, un po’ in autobus e un po’ in autostop, c’è lo stesso Kerouac ma con lo pseudonimo Sal Paradise. Aveva appena 29 anni Kerouac quando decise di scrivere Sulla strada in sole 3 settimane, una scrittura rapida e famelica alimentata solamente da caffè e anfetamine, come lui stesso confessò a margine in un diario. Era il 2001 quando all’asta venne battuto il celebre “rotolo“, un lungo pezzo di carta di 36 cm sul quale venne scritto il romanzo. Tornano però al bancone del bar, Sal Paradise è indissolubilmente legato al suo Vino Sodiodi, il suo cocktail sorseggiato lungo la via.
Il Vino Sodiodi di Sal Paradise in Sulla strada
- 40 ml di porto
- 40 ml di whisky
Il Jack Rose di Fiesta
Per concludere questo primo tour nel mondo della parola scritta sì, dei personaggi e dei loro cocktail preferiti, chiudiamo con un grande classico: Fiesta (Il sole sorgerà ancora) il cui autore lo menzioniamo anche se la sua fama lo precede, Ernest Hemingway. Nel cuore della narrazione vi è un gruppo di amici, alcuni americani altri inglesi, ma tutti residenti nella capitale francese, Parigi. In occasione delle vacanze estive il gruppo si riunisce a parte alla volta della Festa di San Firmino, l’anche celebre corsa dei tori di Pamplona. Una destinazione destinata a sgretolare gli equilibri del gruppo e l’animo del protagonista, il giornalista Jacob Barnes detto Jake. E proprio di Jake bisogna parlare per avere lo spunto giusto in termini di bevande. Ha voluto Hemingway infatti che il celebre Jack Rose divenisse noto proprio grazie a Jake.
Il Jack Rose di Jacob Barnes
- granatina
- 30 ml di succo di lime/limone
- 60 ml di Apple Jack