Libri
“C’era una volta” Massimo Troisi: Lello Arena racconta la sua vita al fianco dell’attore
Un libro che svela il rapporto intimo tra i due attori, condito da episodi di vita quotidiana, in cui lo scherzo era sempre dietro l’angolo
Oggi 12 ottobre è la data che segna l’uscita di C’era una volta, il nuovo libro scritto dall’attore napoletano Lello Arena, nel quale trova grande spazio il racconto dell’esperienza all’interno del gruppo teatrale La Smorfia, del quale faceva parte anche il compianto Massimo Troisi.
Nel libro, Lello Arena ha deciso di inserire numerosi aneddoti di vita al fianco del collega Troisi, scomparso prematuramente nel 1994: episodi che permettono al lettore di comprendere come il carattere istrionico dell’icona napoletana si manifestasse in ogni momento della sua quotidianità.
Lello Arena racconta Massimo Troisi: dalla fissazione per gli alieni alle sveglie improvvise
A pubblicare alcuni stralci del testo di C’era una volta (edito da Rizzoli) è stata Repubblica. A colpire maggiormente sono due divertenti passaggi del libro, che vedono protagonisti Lello Arena, nelle vesti di “vittima”, e Massimo Troisi, in quelle di “carnefice burlone”. “Per fortuna Massimo si svegliava tardi, regalandoci mezza giornata di normalità. Poi iniziava il gioco. Andava alla finestra, guardava fuori, chiedeva: “Ma sono arrivati?”. E al mio “ma chi deve arrivare?” rispondeva serissimo: “Ma come chi? Gli alieni! Sono arrivati gli alieni?“, racconta Arena testimoniando la verve creativa del collega, pronta a manifestarsi appena vi fosse l’occasione.
La voglia di trovare un momento di ilarità non conosceva dunque orari per Massimo Troisi, che nei confronti del compagno attore non mostrava pietà nemmeno nelle ore notturne: “Si ostinava a parlarmi di notte. Io dopo dieci minuti crollavo e lui dopo un’ora mi svegliava: ‘Rafé, ma ti sei addormentato? E uno si addormenta così? Avvisa perlomeno’. Come se fossi stato in grado di avvisare che mi stavo addormentando…”.
La lite del 1987 e il dispiacere per un incontro mai avvenuto
Non mancano ovviamente nel testo innumerevoli elogi a Troisi, alle sue capacità professionali e di far rendere al meglio in scena i colleghi: “Massimo è stato un lievito per le nostre vite. Ha sempre saputo di non avere molto tempo e ci ha messo nelle condizioni di essere attori autonomi“. Il loro rapporto è stato molto forte, ma si è interrotto bruscamente a causa di una lite per la mancata assegnazione di una parte ad Arena nel film Le vie del signore sono finite, nel 1987. A causa di ciò e per la conseguenze morte di Troisi, Lello Arena nutre ancora un grande dispiacere, non aver fatto conoscere il collega e amico alla figlia: “Mia figlia e Massimo Troisi non sono mai stati nella stessa stanza. È una cosa impossibile, mi fa ancora impressione“.