G-8X9FB2YCC0

Trend

Ceci n’est pas Gervais: il mondo ancora fatica a distinguere oggetto e rappresentazione

Ancora una volta il pubblico dà prova di non aver colto il messaggio di Magritte

Pubblicato

su

Che differenza c’è tra Ricky e Gervais?

Ancora una volta all’annuncio della messa in onda di uno speciale di Ricky Gervais (in questo caso su Netflix, il 25 dicembre) ha fatto seguito il lancio di una petizione per annullarne la trasmissione. La raccolta firme attiva su Change.org (al momento sottoscritta da più di 12mila persone) è stata proposta da Anna Villa, madre di un bambino sopravvissuto al cancro.

Motivo dello sdegno della donna è stata una battuta resa pubblica con il trailer dello show in questione. La gag su Make a Wish, la fondazione che aiuta bambini malati terminali a realizzare i propri sogni, condita dalle parole pelato e ritardato, è stata così impugnata per fermare la comicità dell’attore britannico.

Un secolo dopo, Magritte deve essere ancora compreso

Ricky Gervais ha replicato, come ormai spesso fa, spiegando che il suo spettacolo è una rappresentazione, che può piacere o meno al pubblico, ma naturalmente le parole espresse durante lo spettacolo non sono dichiarazione del suo pensiero privato e personale. A quasi 100 anni da Il tradimento delle immagini, quadro di Magritte che avvertiva lo spettatore a comprendere la differenza tra una pipa reale e una dipinta, ancora la rappresentazione e la realtà non sono concetti ben distinti nelle menti e negli occhi degli spettatori.

Il dramma dell’artista Gervais è tutto qui. Nessuno dovrebbe aspettarsi fumo uscire dal quadro di Magritte e lamentarsi dell’impossibilità di inserire tabacco nell’oggetto disegnato su tela e nessuno dovrebbe aspettarsi che dietro le parole di Gervais vi sia utilità e lamentarsi se lo strumento-tramite della riflessione e delle risate che il comico vuole suscitare (appunto le battute) non corrispondono al pensiero dell’uomo Ricky fuori dal palco.

Exit mobile version