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Cinema e Teatro

C’è ancora domani: il Ministero negò il finanziamento perché “non di qualità”

Per il Ministero mancavano forse i presupposti artistici per accedere al finanziamento statale

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C’è ancora domani: il Ministero della Cultura negò il finanziamento per la realizzazione alla Cortelli che oggi sbanca al box office

Per il Ministero della Cultura non c’era un motivo per finanziare economicamente la realizzazione del film C’è ancora domani di Paola Cortellesi, oggi decisamente pellicola simbolo della lotta contro la violenza sulle donne: oltre 20 milioni di incasso al box office in Italia, così il ministero aveva decretato sul film definendolo “non di qualità“.

Il film che ora è simbolo della lotta contro la violenza ma anche simbolo del successo alla regia di Paola Cortellesi, al principio, non sembrava destinato ad avere tutto questo clamore, anzi. Sembra infatti che, una volta presentato il progetto al Ministero della Cultura, il finanziamento non arrivò in ragione di un’opera ritenuta scarsa. Così narra Alberto Pasquale, presidente di Umbria Film Commission. Stando alle sue parole, riprese da Open: “Il progetto di opera non giudicata di straordinaria qualità artistica in relazione a temi culturali, fatti storici, eventi, luoghi o personaggi che caratterizzano l’identità nazionale“, così si era espresso il Ministero negando i fondi circa un anno fa, nell’ottobre del 2022.

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