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Carolina Marconi sull’oblio oncologico: “Continuerò a battermi”

Il commento di Carolina Marconi sul disegno di legge

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Carolina Marconi: il commento sull’ approvazione del disegno di legge

L’ex gieffina Carolina Marconi, che ha combattuto contro il tumore in prima persona, ha commentato l’approvazione da parte della Camera del diritto all’oblio oncologico. Il disegno di legge è stato approvato all’unanimità nella giornata il 3 agosto.

È un lungo post quello della Marconi che da tempo si batte per l’approvazione di questo disegno di legge. Da tempo Carolina si batte per il riconoscimento dell’oblio oncologico, il diritto di ogni individuo a tacere sulla propria pregressa patologia oncologica per legge.

“Sicuramente abbiamo fatto un passo avanti, ma non basta”

Così in un lungo post Instagram la Marconi ha commentato l’approvazione del disegno di legge. Una vittoria parziale ma personale visto che in prima persona, in passato, la sua pregressa patologia oncologica ha condizionato un sano presente: “Condannata a morte per 10 anni… Ancora solo dopo 10 anni puoi sentirti finalmente uguale a tutti. Dopo 10 anni puoi finalmente tornare ad avere diritti“, così scrive.

Dopo 10 anni questa legge ti dichiara finalmente guarita. Ma 10 anni sono tanti – fa notare l’ex modella venezuelana – Così ci levate gli anni più belli della nostra vita dove cerchi di costruirti una famiglia, una casa, adottare un bambino, un lavoro duraturo… Sei praticamente costretto ‘solo’ ad aspettare come se fossimo immortali. Come fa notare la Marconi, sono ancora troppo poche le persone che possono godere di diritti anche alla luce di questo disegno di legge: “Ci avevano promesso dignità, parità e uguaglianza! Dove sono questi valori?“.

Domande quanto mai lecite: “Se solo dopo 10 anni si riacquistano i diritti fondamentali per chi guarisce da un cancro il diritto all’oblio significa non essere marchiati a vita e invece per 10 anni restiamo comunque marchiati e discriminati“. Un passo avanti dunque, conviene, ma ancora molto lunga è la strada: “Io continuerò a battermi affinché gli ex malati siano tutelati a 360 gradi e non discriminati“.

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