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Bobby Solo, la figlia Veronica Satti ricoverata: “Sono una borderline”

Le parole della donna, in una lunga lettera

Avatar di Emanuela Nizzari

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Bobby Solo: la figlia Veronica Satti è stata nuovamente ricoverata

Veronica Satti, una delle figlie di Bobby Solo, è stata ricoverata in una clinica, e non è la prima volta. La donna, classe 1990 (ha 33 anni) ha voluto confidarsi a cuore aperto tra le sue Instagram stories, per parlare di un tema tanto delicato quanto ignorato: la tutela della salute mentale. Non si sta male solo quando il dolore è fisico, ma anche e soprattutto in questo periodo storico di grande incertezza e instabilità su tutti i fronti, quando il dolore è emotivo.

“Alcune circostanze mi hanno riportata qua, non lo vivo come un fallimento”

Veronica Satti, figlia di Bobby Solo, è stata ricoverata in una clinica e da lì ha voluto far sentire la sua voce, per arrivare anche agli altri. Queste le parole della donna, che in primis ha specificato di non essere stata ricoverata perché si è fatta del male. “Sono una borderline nuovamente ricoverata. Non mi sono fatta male ma alcune circostanze mi hanno riportata qua. Io non lo vivo come un fallimento, perché le “ricadute” possono esistere (…)”.

Poi, il messaggio di speranza: Non siamo sbagliati noi ma chi tocca con superficialità vestendosi di promesse“. Ancora: “Lo stigma più grande sulle malattie invisibili ma in generale verso le persone che soffrono viene perpetrato da chi parla troppo. Parole da persone che pensano di avere una certa e rara sensibilità, mentre in realtà sono totalmente polarizzate“. Parole piene di dolore, ma anche di importante e nuova consapevolezza.

Le parole per l’ex fidanzata Valentina

Da ultimo, Veronica Satti ha anche voluto scrivere qualche parole sull’ex fidanzata, Valentina. “Non ci parliamo ed è giusto così forse, ma le faccio un plauso per essere rimasta, per aver compreso con così tanta naturalezza la mia malattia. Il disturbo borderline, le mie crisi“. Un amore grande, che c’è stato nel momento del bisogno, ed in momenti anche più felici e spensierati.

Ancora: “Da poco diagnosticata, quando neanche io ci capivo nulla, lei esisteva nella mia vita, la allontanavo ma non se ne andava, e pensare che prima era il contrario. Che bel casino che siamo state. Con affetto ricordo quando stavo male e lei correva, prendeva le mie medicine all’occorrenza e me le dava. Aveva imparato cosa fare per tenermi al sicuro“.

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