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TV e SPETTACOLO

Bibi Ballandi, e il sabato sera in tv tornò grande: il ricordo a 4 anni dalla morte

Bibi Ballandi cedette a un male incurabile nel febbraio del 2018 e con lui forse morì un tipo di varietà molto più attento alla qualità che non ai chiacchiericci da cortile

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bibi ballandi morto nel 2018

Bibi Ballandi e le ricette segrete dei sabati sera di Rai1

Spesso l’ottima riuscita di uno spettacolo televisivo si deve non solo alla bravura dei protagonisti, alla sapienza del regista, alla consistenza dei testi confezionati dagli autori, ma anche alla forza e alla vivacità del “produttore esecutivo”, solitamente un impresario di grido. Una volta, l’artefice di tutto questo in Rai era un farmacista ebreo piemontese, Guido Sacerdote, che fece una grande accoppiata con Antonello Falqui per tutti gli anni Sessanta. A cavallo tra fine Novecento e i primi quindici anni del Millennio, invece, questo compito spettò a un umile, saggio emiliano, Bibi Ballandi. Fu lui a far riportare i grandi spettacoli del giovedì e soprattutto del sabato sera di Raiuno agli alti livelli dell’era del bianco e nero e del primo colore, con l’apporto di grandi figure dello spettacolo italiano che, di settimana in settimana, erano “sostenute” da ospiti che sovente erano attrazioni provenienti da tutto il mondo.

Il concetto di spettacolo in stile Teatro 10

Diciamo che il modello era l’antico Teatro 10 creato appunto da Falqui e Sacerdote, ma Ballandi, giustamente, ci metteva del suo, virando verso il massimo indice di gradimento e soprattutto di ascolto da parte del variegato pubblico del fine settimana, per cui un ospite alla portata dei meno giovani si esibiva per primo o tra i primi, mentre il beniamino dei giovani  compariva a tarda serata, se non addirittura a notte fonde. Unendo la qualità alla quantità, i risultati si vedevano e premiavano puntualmente lo spettacolo. 

Bibi Ballandi: le origini e gli esordi in tv ai tempi di Bandiera Gialla

Bibi Ballandi, nato nei pressi di Bologna nel 1946, dopo aver lavorato come impresario di cantanti di successo o di emergenti destinati alla gloria imperitura (come un debuttante Vasco Rossi, tanto per intenderci), trovò la sua occasione d’oro quando, intorno al 1982-’83, aprì a Rimini il Bandiera Gialla, locale destinato ai meno giovani e aperto alla riscoperta di quei cantanti degli anni Sessanta che proprio allora, per effetto del cosiddetto “riflusso”, stavano ritrovando quel successo smarrito da qualche tempo. Subito Italia1 fece conoscere questo posto allora unico nel nostro Paese anche con una serie di trasmissioni condotte da Red Ronnie, affiancato dalla figlia Jessica, allora piccolissima, come “mascotte”. In seguito Ballandi fondò un’agenzia che serviva per curare i rapporti tra artisti e televisioni e poi, nel 1999, organizzò direttamente per Rai1 alcuni spettacoli incentrati essenzialmente su un protagonista, attorno al quale gravitavano molti personaggi, italiani e stranieri, che cambiavano di settimana in settimana.

Bibi Ballandi e il successo da Adriano Celentano a Rosario Fiorello

Ricordiamo tra gli altri Adriano Celentano con Francamente me ne infischio (1999, vincitore anche della Rosa d’Argento dell’Unione Europea di Radiotelediffusioni), 125 milioni di… (2001) e Rockpolitik (2005); Giorgio Panariello con la serie Torno sabato, apparsa la prima volta nel 2000 e ripresa negli anni seguenti; Renato Zero con Tutti gli Zeri del mondo (2000); Gianni Morandi con Uno di noi (2002), assieme a Lorella Cuccarini, e Non facciamoci prendere dal panico! (2006). Tuttavia gli spettacoli meglio riusciti rimangono ancora oggi legati al nome e all’estro di Rosario Fiorello. Andato via da Milano, ove la sua vita privata stava prendendo una brutta piega, e stabilitosi a Roma, il poliedrico artista augustano venne subito scritturato da Ballandi e da Raiuno per quello che sarebbe stato lo spettacolo della rinascita, ma che in realtà segnò la definitiva consacrazione di Fiorello come “animale da palcoscenico” al servizio di tutto e di tutti, a livelli praticamente internazionali. Stasera pago io!, trasmesso nell’inverno 2001, ebbe ascolti talmente alti, che venne ripreso nel 2002 e nel 2004, risultando sempre il miglior varietà televisivo prodotto dalla Rai in quel periodo. 

Bibi Ballandi e gli anni di Ballando con le Stelle

Ballandi, però, cominciava ad avere i primi problemi fisici e quindi i suoi spettacoli cominciavano ad essere un po’ più dilazionati nel tempo. Comunque egli sperimentò altre formule come Ballando con le stelle e Ti lascio una canzone. L’impresario bolognese cedette a un male incurabile nel febbraio del 2018 e con lui forse morì un tipo di varietà molto più attento alla qualità che non ai chiacchiericci da cortile. Non rimane che rimpiangere quelle serate spensierate, che duravano tre ore almeno e che donavano ai telespettatori puro e sano divertimento… e nulla più. 

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