GOSSIP
Bianca Atzei e Sophie Codegoni: le foto mamma-figlio sono pubblicità
Figli che diventano baby influencer: critiche per le pubblicità di Sophie Codegoni e Bianca Atzei sui social
Bianca Atzei e Sophie Codegoni nel mirino delle critiche per le foto mamma e figlio per pura “pubblicità”
Occhi inesperti o poco attenti potrebbero intenerirsi di fronte a foto che nulla dicono più di quella dolcezza che manifestano mamma e figlio insieme: prima Sophie Codegoni, ora Bianca Atzei, in realtà è tutta pubblicità.
Le foto mamma e figlio sono anche pubblicità
“Figli che diventano ormai bancomat viventi“. Il tema sul tavolo è uno dei più dibattuti: la strumentalizzazione dei figli o ancor più lo sfruttamento dei minori sui social. Noto a tutti il potere, in termini di visualizzazioni e click, dei più piccoli. Tenerezza, dolcezza, ingenuità: un mix di emozioni che spesso e volentieri scatenano e suscitano sentimenti in chi osserva, portato a commentare, condividere, pubblicare. I figli, soprattutto quando molto piccoli, funzionano benissimo come “contenuto” social, e nella bufera quanto mai delicata, ci finiscono prima Sophie Codegoni, poi Bianca Atzei.
Sophie Codegoni, poi Bianca Atzei. “Vergognoso, usati come manichini”
Sophie Codegoni e Bianca Atzei hanno in comune più cose di quanto si possa pensare. L’essere diventate da poco neo mamme, ad esempio, e anche l’aver condiviso foto dei figli. Foto che però non erano solamente “scatti” intimi, bensì anche pubblicità. Al pari dei Ferragnez non sfuggono alle critiche le due mamme, messe al centro dell’attenzione per le ultime foto ai loro figli contrassegnate dall’hashtag #adv. E le critiche arrivano in pochi istanti: “A quando l’intervista su ‘mia figlia bullizzata per il suo aspetto?. Siete voi madre e padri incoscienti che permettete a tutti di mettere bocca sui vostri figli…“, scrive qualcuno a Sophie. “Vergognoso, usata come un manichino pubblicitario“; “Povera Stella, ha solo 10 giorni ma ha già lavorato più di me ‘sta bambina“.
Un vero fiume di critiche: “Come si fa ad usare una bambina di una settimana per sponsorizzare il proprio brand? Hai fatto un figlio per quello?”, domanda sempre qualcuno alla Codegoni.