Attualità
Berlusconi e Renzi, tra barzellette e meme: la politica non è seria su Tik Tok
Da Berlusconi a Renzi: così la politica ha deciso di non essere seria, come se i giovani elettori se lo meritassero
Da Berlusconi a Renzi: i politici sbarcano malamente su Tik Tok
La politica è una cosa seria, serissima, ma così non sembra su Tik Tok: i leader politici, impegnati nella campagna elettorale in vista del prossimo 25 settembre, sbarcano uno dopo l’altro su Tik Tok. L’effetto è drammatico, tragicomico o semplicemente, cringe: dalla conturbante autoironia di Matteo Renzi alle barzellette di Berlusconi. Così oggi si corteggiano i giovani.
Le barzellette di Berlusconi, le reaction di Renzi: cliché che non fanno ridere i giovani elettori
Tra tutti i leader politici, da Giorgia Meloni a Giuseppe Conte, Matteo Renzi e Silvio Berlusconi sono inevitabilmente quelli il cui sbarco su Tik Tok fa più discutere. Da una parte un politico over 80 che, pur promettendo un aggiornamento continuo e costante sul programma elettorale di Forza Italia, preferisce imbonirsi il giovane pubblico con barzellette. Quelle tipiche barzellette che iniziano proprio con “c’erano una volta il Papa, Putin e Berlusconi”. Autoironia sicuramente, un gran senso dell’umorismo per ridere di sé stessi, ma anche un cliché e soprattutto non esattamente ciò di cui i giovani vogliano sentirsi parlare.
La politica ai tempi di Tik Tok è la cosa meno seria di sempre
Dall’altra parte, altra ironia ma decisamente più contemporanea perché il riferimento è a tormentoni social, proprio come la gif/meme “first reaction shock”, di cui Renzi è padre. Quello che però sembra sfuggire è l’intelligenza e la morale dei giovani elettori, del tutto sottovalutata, ridotti a meri automi a cui basta la simpatia. Una barzelletta in cambio di un voto, una pessima battuta sulla camorra per riuscire a strappare un consenso.
Sarebbe però il caso di ricordare ai politici che gli stessi giovani che pensano di ingraziarsi sono gli stessi scesi in piazza per primi a parlare di cambiamento climatico, per il diritto all’aborto, per la tutela delle uguaglianze, per il riconoscimento dei diritti civili, per fermare la guerra, per chiedere più tutele e diritto allo studio, per avere un futuro sostenibile, per chiedere risposte in materia di lavoro, di precariato. Se la risposta è quella che è arrivata su Tik Tok, la fuga di cervelli non sarà più un problema ma una diretta conseguenza.