Basciano punito al GF Vip minaccia l’abbandono, Signorini lo gela: “Ce ne faremo una ragione”

Alessandro Basciano: lo scatto d’ira e il provvedimento del GF Vip

Mentre Lulù esulta per il suo posto da seconda finalista ufficiale del Grande Fratello Vip, battendo peraltro Soleil Sorge e Katia Ricciarelli al televoto, non fa lo stesso Alessandro Basciano. Duro lo scontro con le opinioniste e Signorini che condannano la sua condotta all’interno della Casa. Uno scatto d’ira ingiustificabile che ha avuto come conseguenza il provvedimento preso ieri sera da Signorini nei suoi confronti e che lo ha portato dritto dritto in nomination d’ufficio.

Alessandro Basciano punito dal GF Vip: lo scontro in puntata

Alessandro Basciano non ha preso affatto bene il provvedimento arrivato nei suoi confronti ieri sera. Un provvedimento, la nomination d’ufficio, arrivato al seguito del comportamento di Alessandro, punito per il suo scatto d’ira nei confronti di Sophie Codegoni e Alex Belli con tanto di minacce. “Certi comportamenti si qualificano da soli“, tuona Alfonso Signorini in puntata. “Mi è scattato qualcosa, ci sono rimasto malissimo, mi faceva male e mi è scatto qualcosa, mi sono sentito ferito, sminuito“, si giustifica Alessandro. “Non possiamo ignorare un comportamento francamente eccessivo – continua però Signorini che non sente alcuna ragione – niente può giustificare l’aggressività più volte mostrata anche nei confronti del Grande Fratello“.

Basciano in nomination d’ufficio, minaccia l’abbandono

Non la prende ovviamente bene Alessandro che non accetta il suo stesso dipinto e anzi, conviene sul fatto che potrebbe essere stato invece preso di mira all’interno della Casa. Così mentre Signorini chiama Sophie in confessionale per le nomination ma anche per redarguirla, Basciano va simbolicamente a fare le valigie in camera sua minacciando di voler lasciare il reality. Al momento non è dato sapere se effettivamente Basciano abbandonerà il reality o se affronterà la nomination al fianco di Barù, Kabir e Nathaly Caldonazzo. Rimane agli atti però la lapidaria risposta di Signorini: “Ce ne faremo una ragione, nel caso“.

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