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Cinema e Teatro

‘Assassinio sul Nilo’ censurato in Libano, Kuwait e Tunisia per “colpa” di Gal Gadot

Non c’è pace per Assassinio sul Nilo: Libano, Kuwait e Tunisia ne bloccano la visione

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Assassinio sul Nilo: nessuna proiezione per la “scomoda” Gadot

Hercule Poirot non ha vita facile in Medio Oriente ora che anche la Tunisia ha rimosso Assassinio Sul Nilo dai cinema. Un’aspra polemica ha accompagnato l’uscita di Assassinio sul Nilo di Kenneth Branagh. Dopo la prima proiezione il 9 febbraio nelle sale egiziane e, a seguire, in tutti i paesi sauditi, sono stati molti gli appelli per vietarne la visione. Stando al sito Al Monitor, così si legge sui social a proposito del film: “Aprirebbe la strada alla normalizzazione culturale e artistica con Israele“. Il commento si riferisce alla presenza in un ruolo di primo piano dell’attrice Gal Gadot, ex membro dell’esercito israeliano nonché Miss Israele.

Il conflitto israelo-palestinese pervade anche le sale cinematografiche

Le proteste degli attivisti filopalestinesi, dopo aver visto la Gadot sullo schermo, non si sono fatte attendere, sia online nel mondo social, che dal vivo, con manifestazioni abbastanza partecipate davanti ai cinema. La polemica riguarda anche la presenza dell’attore Armie Hammer che nel 2019, all’inizio delle riprese, era stato accusato da più donne di violenza sessuale. Su di lui non ci sono accuse formali, ma la polizia starebbe indagando.

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