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MUSICA

Aserejé, 20 anni dal tormentone estivo: una bella e una brutta notizia

Aserejé compie 20 anni, una bella e una brutta notizia per tutti

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Aserejé delle Las Ketchup: 20 anni dal successo mondiale del tormentone no sense

È il 2002, è quasi estate e qualcuno ancora vagabondeggia per i negozi delle città avendo con sé nella borsetta la calcolatrice che converte velocemente le lire in euro. I tifosi dell’Inter non avevano ancora digerito la perdita dello scudetto all’ultima di campionato mentre a Torino i tifosi della Juventus si prendevano la città. I primi baretti sulle spiagge tornano ad alzare tiepidamente le serrande e in radio passa, timidamente, un ritornello spagnolo estremamente contagioso che fa così “aserejé-ja-dejé, de jebe tu de jebere seibiunouva majavi an de bugui an de guididipi“.

Aserejé, l’inno di chi i testi delle canzoni non ha bisogno di leggerli

Cosa vogliano dire quei suoni messi insieme qualcuno se lo chiede, ma la risposta non c’è e sembra bellissimo a tutti poter canticchiare una canzone senza saperne le parole, senza saperne il significato facendo al contempo bella figura. Non lo potevamo immaginare eppure proprio in quell’insensatezza leggera si celava la sua potenzialità, la sua capacità di diffondersi velocemente senza chiedere permesso. Sì, stiamo parlando del tormentone dei tormentoni, Aserejé, il brano del gruppo Las Ketchup.

Il ritornello scimmiottato e la coreografia indelebile

Poteva cantarla un bambino ma anche un anziano, potevano cantarla quelli che “le canzoni in inglese le deve cantare solo chi conosce il testo” e quelli che “non è importante sapere le parole, basta ripetere i suoni”. Metamusica. Già perché proprio questo sembrava essere l’unico senso di Aserejé che, nel ritornello, riprendeva il testo di una canzone ingleseRapper’s Delight – riproponendolo nella sua versione puramente sonora. Così la frase “I said a hip hop the hippie, the hippie“, della canzone dei Sugarhill Gang veniva “tradotto” fonicamente in un insensato ma quanto mai sensato al tempo stesso aserejé ja de jé de jebe.

20 anni da Aserejé: una buona e una cattiva notizia

Sono trascorsi esattamente 20 anni da quel tiepido giugno e ancora oggi basta semplicemente accennare un aserejé per scatenare epifanici balletti. Attenzione, non balletti e basta ma una coreografia entrata a far parte del bagaglio culturale della generazione anni Novanta. E non solo. Un codice di sblocco per il cervello potentissimo capace di rievocare alla perfezione le parole di un testo che parole non sono, che testo non è con tanto di balletto, espressione massima di come si può in fondo mettere tutti d’accordo. Aserejé fu il primo singolo delle Las Ketchup, gruppo formato dalle 3 sorelle Lola, Pilar e Lucia Munoz. Un solo singolo che le portò in vetta alle classifiche mondiali.

La bella notizia è che nonostante siano trascorsi 20 anni esatti Aserejé ci farà sempre vibrare come se il tempo si fosse cristallizzato attorno a questo tormentone. La brutta notizia è che probabilmente ora non riuscirete a togliervi il motivetto dalla testa per tutto il giorno.

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